Roma Lazio è una partita particolare perchè, a mio parere, giocata in modo impari per 80 minuti, da quando cioè Stekelnburg viene espulso, giustamente, per fallo da ultimo uomo. Difficile è perciò analizzare la partita attraverso i numeri che questo 136° derby ci ha offerto. Partiamo innanzi tutto dai gol. All’ottavo minuto l’ottimo centrocampo laziale intercetta un pallone che spezza il palleggio giallorosso ed aziona l’ennesimo contropiede, fase calcistica a cui Luis Enrique non ha ancora trovato rimedio. La Lazio è velocissima nella trasmissione della palla che da Hernanes, passa a Klose il quale viene atterrato dal portiere giallorosso. Bergonzi decreta l’espulsione di Stekelnburg e il rigore che Hernanes calcia secondo le aspettative: 0-1. La Roma non ci sta e caparbiamente, questo è forse l’aggettivo che più si addice alla prestazione giallorossa, trova dopo altri otto minuti il pareggio grazie, guarda caso, a Borini. Cross dalla destra di Arnold Simplicio per tutti troppo lungo, non per Juan però che, per disperazione, rimette in mezzo colpendo pure la traversa; proprio la sponda ottenuta dal legno lungo, fa capitare la sfera nei pressi di Borini che non ci pensa due volte a mettere in rete, sebbene Biava in extremis tenti un “colpo alla Buffon”, ma stavolta l’arbitro ed i suoi colleghi ci vedono bene. Nella ripresa arriva il secondo e decisivo gol biancocelste realizzato da Mauri capace, non si sa perchè, di coordinarsi perfettamente in area e trasformare in rete l’arcobaleno disegnato da Ledesma. La partita è giocata, sebbene in inferiorità numerica, più dalla Roma come dimostrano le statistiche del possesso palla (55% contro 45%), delle palle giocate (541 contro 469) ed dei passaggi riusciti (67% contro 66%).
La Lazio invece è più concreta, come ci si può anche aspettare: maggiore è la sua pericolosità (50% contro 37%) ed il suo attacco alla porta avversaria con ben 6 tiri nello specchio. La Roma fa fatica ad alzare il suo baricentro per via della densità a centrocampo apportata dagli uomini di Reja e solo nei minuti finali i “lupacchiotti” giocano come loro solito nella metà campo avversaria. I numeri ci dicono infatti che la maggior parte dei passaggi riusciti è stata operata dai difensori giallorossi come Taddei, Heinze e Josè Angel; la squadra di Luis Enrique non riuscendo a sfondare in zona centrale ha provato a giocare la partita sulle fasce a partire dai suoi terzini che si appoggiavano a Borini, capace di svariare da un lato all’altro. Il limite di queste manovre è stata però la poca propulsione in zona offensiva così che i difensori laziali avevano spesso buon gioco, come dimostrano i pochissimi tiri nello specchio difeso da Marchetti. Paradossalmente è Totti il calciatore con più tiri all’attivo, la Lazio infatti, a parte i due gol, non ha creato limpide occasioni da rete ma, una volta ottenuto il definitivo 2-1, ha preferito controllare il match.
– A fine gara Luis Enrique appare amareggiato per il risultato in confronto alla prestazione dei suoi: “Qualche volta vorrei giocare il derby in undici. Sono molto deluso, pensavamo di poter vincere facendo tutto il nostro meglio contro una squadra forte ed importante come la Lazio. Invece tutto è sfumato dopo 5 minuti per l’espulsione di Stekelenburg. Purtroppo, però, facciamo errori infantili, l’espulsione viene da uno sbaglio che non si deve commettere ma che può succedere in partite così intense. Ai miei, però, non posso imputare nulla, hanno dato tutto, cercando sino alla fine un pareggio che non è mai arrivato. Diverso è l’atteggiamento di Reja che si presenta ai microfoni visibilmente soddisfatto e dichiara: “Siamo in una buona posizione di classifica, mi auguro che la squadra mantenga la concentrazione e recuperi fisicamente, non avendo più l’impegno dell’Europa League. La superiorità numerica? Avevamo preparato la gara in una certa maniera e non abbiamo cambiato l’assetto tattico per non perdere l’equilibrio. Prima o poi le occasioni capitano e così è avvenuto, anche se sul 2-1, a cinque minuti dalla fine, qualche apprensione viene, visto che la Roma ha calciatori che possono trovare la grande giocata. Abbiamo concesso un po’ di campo, e questo non mi è piaciuto, però siamo stati abbastanza sicuri. L’importante, alla fine, è aver vinto”. (Giorgio Davico twitter: @ginovico)
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