Per una delle poche volte la giustizia del “dio del calcio” non viene applicata permettendo alla squadra che gioca peggio di vincere. A farne le spese è l’Atalanta di Colantuono che, sebbene tenga di più il pallone, guadagni più corner e operi una supremazia territoriale doppia rispetto alla Lazio, non ottiene un pareggio che, per quanto visto oggi, poteva anche starci. Ciò che manca alla squadra di casa, omaggiata all’ingresso da una colorata coreografia, è l’incisività sotto porta; il miglior tiratore è Schelotto, dopo solo Stendardo (che è un difensore) e Cigarini. Da questi dati sembra quindi che ai neroazzurri siano mancati gli attaccanti, incapaci di finalizzare il consistente gioco a centrocampo (635 le palle giocate). La Lazio, capace a compattarsi in difesa, deve molto anche a Cana e Scaloni, che recuperano ben 22 e 20 impedendo spesso agli avversari di penetrare centralmente. Se dovessimo immaginare il risultato della gara solamente basandoci sui dati tecnici e statistici elaborati al termine dell’incontro, molto probabilmente si penserebbe ad una vittoria dei padroni di casa, o come minimo a un pareggio strappato dalla Lazio: vediamo infatti che, a cominciare dal possesso palla (57% per i padroni di casa, 43% per la Lazio), la maggior parte dei numeri di oggi parlano a favore dell’Atalanta. Come i tiri totali, dodici per la formazione allenata da Colantuono, otto per quella di Reja, ma con i padroni di casa che sono riusciti a indirizzare il pallone verso lo specchio della porta solamente in due occasioni, mentre la Lazio in ben 6. A dimostrazione del fatto che i biancocelesti si sono dimostrati più cinici e concreti sottoporta, al contrario dell’Atalanta che ha invece fatto fatica in più occasioni a penetrare la linea difensiva avversaria. Da notare anche il dato riguardante la supremazia territoriale, che fa segnare 13’14” per la formazione di casa contro i modesti 6’39” degli ospiti, mentre anche le palle giocate risultano a fine partita ben 635 per i nerazzurri e solamente 421 per la Lazio.
La squadra ospite ritrova così la vittoria dopo cinque partite grazie alle reti di Kozak al 34′ e Cana al 90′. Il primo gol è merito di Konko che sguscia sulla corsia, cede palla a Mauri che mette in mezzo: il giovane attaccante protegge e controlla la sfera per poi trovare la girata sul secondo palo. Il pallone viene deviato da un difensore avversario e la traiettoria presa dalla sfera non lascia scampo all’incolpevole Frezzolini, oggi titolare tra i pali bergamaschi (0-1). Il raddoppio è un capolavoro dell’ex centrocampista del Galatasaray, che gestisce un pallone vagante, si guarda intorno e decide di calciare in direzione della porta. Il destro è meraviglioso e si va a infilare lì, dove nessuno può arrivare (0-2). Doppio vantaggio a favore della Lazio, che più dell’Atalanta ha saputo concretizzare al meglio le occasioni che si sono presentate nel corso del match. Comprensibile la delusione a fine gara del tecnico nerazzurro Colantuono, che come molti altri tifosi ritiene il risultato finale forse troppo severo e condizionato pure da discutibili decisioni arbitrali. Ecco quindi le dichiarazioni dei due tecnici al termine dell’incontro di oggi.
Reja contento afferma: “E’ arrivata una vittoria che cercavamo da un po’ di tempo, finalmente è arrivata. E’ un campionato molto bello, nel quale ci si giocherà tutto fino all’ultima giornata. Adesso arriveremo alla partita finale contro l’Inter potendoci giocare la qualificazione alla Champions, intanto siamo contenti, per una questione di continuità e di programmazione, di aver raggiunto matematicamente la qualificazione all’Europa League. Inutile dire che quando puoi contare su giocatori di spessore come Lulic e Klose tutto diventa più facile. Certo che ci crediamo ancora nella Champions, se l’Udinese perderà con il Catania e noi vinceremo contro l’Inter arriveremo terzi, sarebbe un terzo posto meritato per la sfortuna che abbiamo avuto durante la stagione”. Amareggiato e arrabbiato Stefano Colantuono interviene ai microfoni di Sky Sport per commentare la sconfitta interna contro la Lazio. Il tecnico dell’Atalanta avrebbe voluto chiudere con una vittoria in casa il campionato, tuttavia non può lamentarsi: «Sarei un pazzo se mi arrabbiassi dopo un campionato del genere. Dispiace soprattutto per il rigore grande come una casa che non ci hanno dato. Abbiamo fatto un buon primo tempo e con quell’episodio sarebbe cambiata la gara. Tra l’altro Gava si è scusato con me per non averci concesso il penalty contro l’Inter. Non sono assolutamente deluso anche perché le ultime tre partite sapevamo già prima che sarebbero state proibitive. Peccato, ripeto, perché oggi non abbiamo fatto assolutamente male. Abbiamo tirato poche volte in porta ma la Lazio non è stata così nettamente superiore a noi. Dopo il vantaggio si sono chiusi bene e abbiamo avuto difficoltà a trovare spazi”.