Il professor Roberto Cauda, direttore di malattie infettive presso il Policlinico Gemelli di Roma, e docente dell’università Cattolica Sacro Cuore, è stato ospite nella giornata di ieri del programma Parliamone, su RaiNews 24. Si è parlato ovviamente di covid e le prime parole sono state per la situazione attuale della pandemia, con i contagi che da un paio di settimana sono in risalita: “E’ evidente che ci sia una recrudescenza di casi, testimoniata dall’aumento dei casi nelle nazioni europei e l’Italia non è certamente un’isola felice ma grazie ad una maggiore percentuale di soggetti vaccinati, sta assorbendo al momento meglio questa crescita di casi. Se noi guardiamo l’occupazione degli ospedali siamo abbondantemente al di sotto del 10 e 15 per cento che sono un livello di sicurezza per poter garantire un accesso a tutti i malati. Ci sono regioni in situazioni più critiche rispetto ad altre, questo dipende in parte da percentuale di vaccinazione e da maggiore circolazione del virus. Vorrei però mettere in guardia dai facili trionfalismi: vi sono 7 milioni di persone non vaccinate e soprattutto 2.5 milioni di over 50, che potrebbero creare stress sulle strutture sanitarie”.
Secondo il professor Cauda due sono le vie da percorrere: “Implementando la terza dose visto che l’immunità di quelli che si sono vaccinati a gennaio e febbraio tende a diminuire, soprattutto per gli over 65 e i più fragili. Saremo un po’ stanchi della pandemia ma dovremo mantenere assolutamente molto rigore come mascherina e distanziamento perchè non ne siamo affatto fuori”. Stando a Cauda, comunque, non si dovrebbero palesare nuove chiusure all’orizzonte: “I parametri di adesso sono meno restrittivi rispetto a quelli di un anno fa, ma è chiaro che se le misure verranno disattese, le terze dosi andranno a rilento, e le nuove vaccinazioni non procederanno, non è da escludere un cambio di colore in alcune regioni”. Viene quindi chiesto al professor Cauda se le numerose manifestazioni no pass degli ultimi mesi possano aver inciso sui contagi: “Hanno inciso sicuramente – ha spiegato – se lei riunisce persone che non usano distanziamento e che urlano… all’aperto comunque il virus si trasmette e lo facilita il fatto di stare vicini e senza mascherine, sono sicuro che questo tipo di manifestazione ha inciso nella trasmissione del virus. Questo è un virus che si trasmette facilmente, è come la varicella, non è più il virus di Wuhan: un soggetto ne contagia 8 e non più due. Ogni misura che possa portare ad un contenimento è una misura da prendere in considerazione in questa fase (riferendosi alla stretta del Viminale sui cortei ndr), visto che siamo in un momento in cui la pandemia c’è ancora, anche se la nostra sensazione è molto meglio rispetto a un anno fa”.
CAUDA E IL BOOM DI CASI COVID FRA I GIOVANI: “IL VIRUS CIRCOLA E SI ADATTA”
Sul boom di casi fra i più giovani: “Il virus si adatta, se lei protegge fasce adulte e anziani, il virus circola e la presenza del virus cerca soggetti in cui potersi replicare e trova facile appiglio in questi 6 milioni di italiani under 12, anche se non da fortunatamente di forme gravi ma permette comunque una circolazione e questo permette di mantenere il virus in buona salute. E’ uno dei motivi per cui si pensa alla vaccinazione dei bimbi ma per cercare di ridurre la circolazione del virus in un’ottica di sanità pubblica”.
Infine, proprio sul vaccino ai più piccoli, Cauda
spiega: “Finchè il virus circola replicandosi può fare mutazioni che diventano varianti che prima o poi potrebbero rendere meno efficaci i vaccini e tornare al punto di partenza. Ma a parte questo scenario apocalittico possibile ma che mi auguro non avvenga mai, da parte dei pediatri serve un’opera di convincimento in senso buono ma tutto questo deve partire dagli organismi internazionali come Fda, Ema e Aifa per rassicurare mamme e papà sul fatto che questa vaccinazione è efficacia e sicura. Si attenderanno i dati con pazienza e serenità, e personalmente penso che alla fine questi vaccini e gli altri che verranno (sono in sperimentazione vaccini per via orale), saranno sempre più efficaci e sicuri”.