Fase 2 e politiche per la famiglia: è questo un altro dei fronti aperti per il Governo nel delicato periodo di transizione mentre si cerca di allentare la morsa del lockdown nazionale dovuto al Coronavirus. E la proposta di Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia è quella che in vista delle vacanze vengano riaperti anche i centri estivi per i bambini, magari predisponendo sin da ora le linee guida assieme agli amministratori locali al fine di consentire sin da giugno ai più piccoli di usufruire di questa opportunità dopo quella che sarebbe stata (teoricamente) la fine dell’anno scolastico e peraltro come chiesto negli ultimi giorni da tanti genitori. Ma cosa sono i centri estivi e quale è il centro del dibattito che ha come obbiettivo quello di fornire alle famiglie italiane degli “strumenti” per aiutarle a conciliare la cura dei propri figli e il lavoro?
CENTRI ESTIVI APERTI NELLA FASE 2?
Secondo la Bonetti andrebbero stanziati almeno 35 milioni di euro per le attività educative all’aria aperta e per i suddetti centri estivi, riaprendo di fatto le scuole durante la stagione. Inoltre nei parchi, stando alla misura che vorrebbe inserire in uno dei prossimi decreti, dovrebbero essere realizzate delle aree di gioco e di svago per le attività individuali dei più piccoli anche al fine di insegnare loro le nuove regole di convivenza sociale e relazionale ed educarli sulle regole di distanziamento e di igiene che diverranno una costante della nostra quotidianità nei prossimi mesi per convivere con il Covid-19.La richiesta di riaprire i centri estivi per i bimbi da o a 6 anni nella cosiddetta Fase 2 nasce innanzitutto dalla consapevolezza che le porte delle scuole riapriranno solamente fra quattro mesi e, come ricordato da scienziati e medici, i mesi di giugno e luglio soprattutto devono diventare un momento delle attività ludico-sportive dei più piccoli, anche se a tal proposito il Consiglio Superiore di Sanità si è detto contrario perché sarebbe troppo alto il rischio che diventino dei catalizzatori di contagio. Più fattibile invece la possibilità di riaprire i parchi dove ci sarebbe maggiore possibilità di attuare il distanziamento e l’accesso contingentato. Insomma una missione difficile quella della Ministra anche se è bene fare un po’ di chiarezza sull’argomento per capire bene ciò di cui si sta parlando.
COSA SONO E PERCHE’ SONO IMPORTANTI PER I BAMBINI
Infatti i campi estivi, ovvero quelle settimane in cui i bambini e ragazzi si ritrovano assieme alla fine dell’anno scolastico per svolgere assieme delle attività all’aria aperta o in luoghi comunque protetti (sotto la guida di insegnanti, educatori ma anche professionisti del mondo dell’arte, dello sport, ecc.), possono essere classificati in vari modi ma va ricordato che i campi propriamente detti sono residenziali e prevedono un soggiorno fuori casa per almeno una settimana mentre i “centri estivi” spesso sono organizzati nel Comune di residenza, hanno posti limitati e in generale non prevedono il pernottamento. Ad ogni modo, in ognuna di queste forme, i bambini possono sperimentare la vita di comunità, impegnarsi in attività extra-scolastiche, responsabilizzarsi e imparare divertendosi magari al seguito di educatori molto diversi tra loro e che spesso provengono da ambiti molto eterogenei.