Protagonista in questo giorni già sulle piste virtuali che in quelle reali (per ovvie ragioni) è certamente Charles Leclerc. Il pilota della Ferrari, costretto come tutti a rimanere in casa per via per le misure imposte per fronteggiare la pandemia da coronavirus, pure in questo stop forzato, non è stato con le mani in mano. Il pilota della Ferrari infatti in questi giorni ci sta facendo appassionare con le sue imprese sia ai GP virtuali organizzati dalla FIA (di cui ha vinto due prove su tre) ma pure con la Race For the World, il mini torneo organizzato proprio dal monegasco con amici e colleghi sportivi e non, allo scopo di raccogliere fondi per l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la lotta al coronavirus.
E’ dunque un Charles Leclerc che si tiene davvero in allenamento quello che oggi ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sportmediaset, anche se al momento può abbracciare un volante solo virtuale. E proprio su simulatore e giochi che Leclerc ci ha regalato il primo aneddoto curioso, di questi giorni di reclusione forzata: “Sto giocando con Hamilton a Call of Duty, ma non è bravo come in pista… Sarà ancora l’uomo da battere ma darò tutto“. La voglia di tornare in pista è tanta, ma intanto la rivalità tra i due rimane sempre forte anche dai rispettivi divani.
LECLERC, TRA SVAGO E CUCINA DURANTE LA QUARANTENA
Ma ovviamente questi giorni di stop forzato e di attesa per la possibile ripresa delle competizioni e del mondiale della Formula 1 (il cui destino è però ancora in bilico dato il perdurare dell’emergenza sanitaria e delle pesanti restrizioni per viaggi e programmazione di eventi pubblici imposti dai singoli stati) non sono mancate occasioni di svago e relax. E proprio in tal senso Leclerc ha aggiunto: “La cosa piò strana che ho fatto in questi giorni? Forse leggere un libro. Sono cose che non facevo molto spesso prima”. Ma non solo, perché come molti di noi, anche il pilota della Ferrari ha approfittato di questi giorni di isolamento per cimentarsi ai fornelli: “Cucinare anche..è una cosa molto “strana” che ho fatto”. “Le cose che ho cucinato devo dire che non sono state tutte un grande successo” l’ammissione del giovane talento del cavallino rampante. Infine un’ultima domanda, sul suo legame con l’Italia: “Così ho imparato dagli italiani? Sono stato molto influenzato da loro, specie quando ero più piccolo. La cosa che mi è piaciuta di più quando sono arrivata in Italia è che quando c’è qualcosa che non piace gli italiani lo dicono, sono sinceri e questo mi piace!”.