Che tempo che fa, riassunto puntata 30 ottobre 2010 – Antonio Albanese è ritornato ieri sera a Che tempo che fa, trasmissione da cui è partito il suo successo di attore comico. E da ospite di Fabio Fazio è tornato nei panni del politico Cetto La Qualunque, gridando il suo motto, “liberté egualité e comunquemente e sempremente – ma stasera non credo proprio – sobrieté”. E da qui una serie di gag esilaranti, nel suo italiano infarcito di anglismi e francesismi.

Cetto La Qualunque ha iniziato a prendersela con la sedia su cui lo faceva accomodare Fabio Fazio: troppo comune, quasi anemica, non fa niente “E si lamenta pure”. E non è valso a niente il fatto che Fazio ricordasse che su quella sedia si sono accomodati personaggi del calibro di Blair e Gorbaciof. Cetto ha fatto entrare un trono rivestito di un tessuto rosso e foglie color oro, definito subito sobrio. Una produzione di Salvatore Corbousier, ha affermato, elettrauto di Monza.

 

E si è messo a suo agio, quasi si trovasse in una Iacuzzi o nel lettone di Putin. Fabio Fazio ha quindi confessato: "L’accadimento curioso è che non mi è ancora arrivato il tuo libro di cui dobbiamo parlare". E prontamente Albanese: "E che mme ne fott’!". Quindi alla domanda del conduttore, che cosa avesse fatto in tutto questo periodo di assenza da Che tempo che fa, Cetto ha risposto "Non l’hanno saputo i Carabinieri, la polizia, i Nas e lo vuoi scoprire tu con una domandina?". E lo ha apostrofato:  "Avemo lo detective, Fazio Montalbano!". E quando Fazio li ha chiesto se era emozionato per questa sua prima intervista, Cetto ha risposto che in realtà ne ha fatte centinaia di interviste in giro per L’Europa, ma nelle questure li chiamano interrogatori.