Ce la vedete la bella e giovane Bianca Guaccero nei panni di una mamma 50enne? Detta così, in pochi direbbero sì. Eppure in Mia Madre, la fiction a due puntate diretta da Ricky Tognazzi, su Rai Uno, lattrice di Bitonto veste i panni di una donna forte del sud, dalla gioventù fino alla vecchiaia. La prima parte è andata in onda domenica sera, per lappuntamento con la seconda parte occorre aspettare le 21 e 10 di stasera. Quando la Guaccero rimarrà vedova per la morte del marito Uccio (Marco Cocci) e dovrà crescere tre figli da sola.
Che difficili certe scene con Primo Reggiani dice lei -. Nella vita reale lui ha allincirca la mia età, ma nella storia è uno dei miei figli da grande, che scopre la sua omosessualità. Capirete che non è proprio facile immaginare di dargli degli ordini e affrontare poi una tematica così impegnativa. una parte della trama che mi ha appassionato molto. Non volevo cadere nei soliti cliché. Alla fine la madre comprenderà che il figlio deve fare la sua vita e lo aiuterà comunque nelle avversità.
Se poi ci aggiungiamo che la protagonista è una donna del sud emigrata nella Torino di 30 e passa anni fa, quella delle fabbriche e del razzismo verso i meridionali, capiamo subito che sofferenze dovrà passare.
“La trama di “Mia Madre” è densa di sentimenti e tematiche sociali. Con tante scene che toccheranno il cuore del pubblico. Sulle difficoltà di emigrare in una grande città provenendo dalla provincia posso dire di aver toccato con mano cosa vuol dire. Quando sono arrivata a Roma, parlavo con un accento diverso. Me lo facevano notare e io ci rimanevo male. Poi mi sono integrata e ora la Capitale è casa mia”.
Bianca Guaccero per la prima volta è diretta da Ricky Tognazzi. “Sul set ho scoperto una persona completamente diversa dallo stereotipo del regista italiano. Tognazzi è carino, educato, aperto al dialogo. Non crea la classica distanza tra regista e attore e questo ti mette a tuo agio”.
Sui progetti futuri la Guaccero non esclude di poter fare qualcosa al di fuori del piccolo schermo. “Magari il cinema. Io valuto tutte le possibilità. Se ci dovesse essere un’opportunità, perché no?”.