In una intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni, Robert Pattinson parla della sua carriera di attore e delle cose che gli piacciono fare. E inaspettatamente comincia dal calcio. Argomento quantomai doloroso, ma quando l’intervista è stata realizzata, certo Pattinson non pensava di toccare un punto così doloroso.
“Tifo Arsenal”, dice Pattinson, “ma la nazionale inglese mi delude sempre. Cosa penso di Capello? Dopo la partita con gli Usa non mi piace più”. Ma lasciamo perdere i Mondiali ed entriamo nel merito dell’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni.
Secondo Pattinson, infatti, il terzo capitolo della saga di Twilight, Elipse, tra pochi giorni nelle sale, è davvero “grandioso” per i combattimenti messi in scena sullo schermo, ma da girare – per quanto riguarda le scene più “action” – è stata una gran noia. “Ho avuto nostalgia del mio film precedente, ‘Remember me’ dove facevo a botte davvero, con due stuntman che mi dicevano di colpirli con forza”.
Forse “davvero” è una parola grossa, ma l’intenzione di Robert Pattinson è chiara: smarcarsi dalla figura di “vampiro di Twilight” che già comincia a risultargli ingombrante.
La preoccupazione di rimanere Edward Cullen per sempre, pare infatti esserci nei pensieri di Pattinson: "È un rischio, in effetti, – dice Pattinson – ma per me quello di Edward è solo un ruolo. Forse sarò sempre “il ragazzo di Twilight”, ma potrei fare qualcosa di ancora più grande ed essere ricordato per quello. Oppure, conoscendomi, potrei anche fare qualcosa di veramente stupido, tipo essere arrestato. E mi toglierebbero di sicuro l’etichetta di ‘bel vampiro’"