Un nutrito cast composto di facce belle e vivaci del nuovo star system italiano, il tocco di commedia corale che assicura risate e incassi, la produzione della Medusa e la regia di Paolo Genovese che con i Babbi natale di Aldo Giovanni e Giacomo altra produzione Medusa ha battuto i cine-panettoni. Gli ingredienti perché Immaturi abbia successo ci sono tutti: e il film, in uscita venerdì 21 gennaio in più di 500 sale, è stato presentato ieri alla stampa romana.
La trama si basa su un gruppo di giovani adulti che, per un disguido burocratico, devono dare di nuovo l’esame di maturità: « un incubo ricorrente afferma il regista soprattutto quello di essere bocciato, di restare piccolo mentre gli amici diventano grandi. E da questo è nata l’idea di scriverci un soggetto. E questo incubo è stato riportato alla mente degli attori, da Luca Bizzarri a Paolo Kessisoglu (salvato dall’ultima notte di studio), da Ambra Angiolini a Ricky Memphis («Io non ho mai preso il diploma, perciò quest’incubo non l’ho mai fatto, grazie a Dio), da Raoul Bova a Barbora Bobulova («Quando mi hanno chiesto un pezzo di Shakespeare, mi sono immedesimata così tanto che non mi hanno più chiesto nulla).
Lo scoglio dell’esame dei 18 anni è il pretesto per parlare del rapporto labile tra maturità e immaturità: «Non credo che si diventi maturi con l’età dichiara Ricky Memphis – ma dipende da ciò che succede, dagli eventi che ti capitano. Io per esempio sono maturato con l’arrivo di mio figlio. Replica un giocoso Bova: «Ma forse una piccola dose d’immaturità fa bene, ti aiuta a non essere troppo serio e ti fa vedere le cose da un lato che può anche aiutarti a stare meglio.
Una storia sincera e sentita nella quale Genovese non ha voluto tracciare il ritratto di una generazione, ma semplicemente quello di alcuni personaggi, concentrandosi sui singoli registri e sulle singole personalità, che non fosse solo un amarcord, ma anche uno sguardo «sulle differenze tra i giovani di allora e quelli di oggi, perchè essendo cambiata la società sono cambiati anche i giovani.
Ma prima o poi tutti si trovano di fronte al bivio tra godersi l’attimo e pianificare il futuro, magari mandando a quel paese la filosofia di Epicuro: «La nostra è una generazione orfana di ideali e tutte le decisioni dipendono dal fatto che non c’era una vera base in cui riconoscersi; abbiamo vissuto senza alcuna pretesa, ma anche senza nerbo».
Quello che non manca per questo cast è il lavoro futuro: Bova sarà in Come un delfino, Luca e Paolo prima delle Iene saranno a Sanremo dove canteranno (visto che Paolo ha interpretato una cover di Born to Be Alive molto suggestiva), Bobulova reciterà in Scialla di Francesco Bruni. Di che consolarsi se venissero bocciati all’esame di maturità del pubblico.
(Emanuele Rauco)