Ospite di In Mezzora è oggi Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL.
La temperatura nelle fabbriche non sembra che stia salendo, almeno al momento, afferma la Camusso.
Il fronte sindacale sembra unitissimo sulle proposte intorno ai licenziamenti liberi. Si è parlato di sciopero generale in questi giorni. Adesso bisognerà capire, perché la divisione è stata profonda e sarebbe utile parlarsi e decidere cosa si può fare insieme, quali percorsi prendere. Se il governo dovesse persistere in quanto preannunciato, sarà inevitabile lo sciopero generale. Bonanni intanto ha parlato con la Camusso e la settimana prossima si vedranno. Angeletti invece sembra essere completamente sullopzione di sciopero generale. Che condizioni si devono creare per andare ad uno sciopero generale unitario dei sindacati? Sicuramente mettersi daccordo su quali sono gli obiettivi. Bonanni ha detto che il tema dei licenziamenti non può essere ad un tavolo e la Camusso è daccordo con lui. Ma allora cosa dire sui precari? quello il versante su cui intervenire e fare delle proposte.
La Camusso ritiene che non ci siano con questo governo le condizioni per immaginare degli accordi sindacali. Il Segretario della CGIL, comunque, il 28 giugno scorso ha firmato un accordo che cedeva sul piano dei contratti. Quindi, chiede lAnnunziata, qual è la sua posizione attuale? La lettera della BCE dice che laccordo del 28 giugno rappresenta una strada sui modelli contrattuali. Un accordo che parla di contrattazione ovviamente determina sempre opinioni diverse. Tre anni di crisi hanno portato più di mezzo milione di persone alla perdita del lavoro, senza nessun ammortizzatore che li copra. Il mondo del precariato è completamente scoperto dalla protezione. La Commissione Europea ha citato come esempio la Danimarca, che non è certo un paese in cui si licenzia ogni due mesi. Lart. 18 tutela dai licenziamenti e se il problema è la disoccupazione, come si può risolverlo mediante i licenziamenti facili? La Annunziata dice che però questo ragionamento sembra non voler tener conto dei giovani. Il Governo dice che tutti i contratti devono essere a tempo indeterminato, ma in cambio deve esserci la libertà di licenziare. La Camusso afferma che non può essere disposta a discutere quando continua a sentir parlare di collaborazioni, partite iva, ecc.
Ci sono, chiede lAnnunziata, delle condizioni sulla base delle quali lei si siederebbe a discutere? La Camusso dice che in questo paese ci sono già un tot di leggi sui licenziamenti, come ad esempio la legge 104.
Cambiate le norme di accesso alle pensioni, ora i lavoratori in mobilità non potranno più accedervi. Ci sono molte persone dunque che non saranno pensionate, non sono più dipendenti e non hanno più la mobilità. Renzi, sindaco di Firenze, ha parlato anche dei sindacati, indicandoli come uno dei punti forti della conservazione che è tipica della sinistra. La Camusso risponde a questo sostenendo che si tratti di luoghi comuni e che le loro proposte sono che il precariato vada a costare di più, così che venga usato meno. Le 46 forme di lavoro inoltre sono troppe ed andrebbero ridotte. Tutta questa lunga stagione di precariato dovrebbe aver insegnato ai giovani che non sono arrivati diritti nuovi o condizioni nuove, ma essi invocano ancora il diritto ad essere lavoratori con delle tutele.
Quante persone sono in questo momento dietro la CGIL? vero che una buona fetta del PD non è daccordo con la CGIL? Il lavoro precario ribadisce la Camusso, si deve far pagare di più. Bisognerebbe costruire ammortizzatori per i lavoratori cosiddetti discontinui. Bisogna che non sia più tutto a carico delle regioni. Cè bisogno di intervenire per una riforma che copra i settori non coperti. Il problema è la seguente questione: che risorse si mettono per fare davvero delle operazioni sul mercato del lavoro? Non si può solo continuare a fare affermazioni, ma bisogna mettere qualcosa in concreto.
Il Giornale stamattina puntava tutto contro leuro, intitolando Quel bidone di euro. La CGIL non rischia allo stesso modo di alimentare un certo populismo anti-Europa? La Camusso dice che ai vincoli europei bisogna dare delle risposte e che ci sono però modi diversi per farlo. Non devono essere sempre gli stessi a pagare per dare delle risposte. Perché non fare la patrimoniale e tassare gli immobili? Il centro-destra, probabilmente vuole fare campagna elettorale, ma la domanda da porre è se non fossimo nelleuro, ora dove saremmo?. La CGIL parlava di patrimoniale già molto tempo fa, quando sembrava un tabù da non poter neanche nominare. Oggi lo dicono in tanti ma allora tutti dicevano che non cerano problemi e che questo era il paese più bello del mondo.
Il 3 dicembre è una data stabilita già tanto tempo fa per uno sciopero, ma è poco probabile che questa data possa diventare quella dello sciopero generale. Il governo ha detto che i provvedimenti vanno fatti entro fine anno, quindi se così fosse bisognerebbe agire presto.
Il buon rapporto della Camusso con la Marcegaglia ha portato a firmare l’accordo del 28 giugno, ma in questo momento quello che viene dalla Confindustria non piace al Segretario della CGIL. Bisogna essere coerenti rispetto agli obiettivi per il paese. Ma se venisse fuori un governo di transizione, con un passo indietro di Berlusconi, la CGIL sarebbe disposta a riaprire le trattative su questi temi? Il problema dice la Camusso, non è Berlusconi, ma la politica del suo governo. Ci vuole un’altra politica, che deve essere di giustizia fiscale.