Quarto Grado, la sentenza di Knox e Sollecito: le dichiarazioni di avvocati e protagonisti. Quarto Grado con una lunga diretta ieri sera, 3 ottobre 2011, ha seguito in tempo reale gli istanti febbrili della sentenza che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La Corte d’Assise d’Appello di Perugia con formula piena ha reso liberi la studentessa americana e l’ex fidanzato, condannati a 25 e 26 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher. “Amanda in realtà non ha detto quasi nulla – ha dichiarato il legale della Knox Carlo dalla Vedova ai microfoni di Quarto Grado – Era talmente contenta che è scoppiata in un pianto liberatorio. Era estremamente preoccupata prima, temeva per la sua vita, aveva una richiesta di ergastolo davanti. E’ una ragazza ancora molto giovane ed è scoppiata in un pianto liberatorio”. E conclude “la vera Amanda è quella che siamo riusciti a far emergere dopo quattro anni di fatica ed è un’Amanda completamente diversa da quella che ci è stata presentata all’inizio di questa vicenda”. Soddisfazioni anche per il collegio difensivo di Raffaele Sollecito, a cominciare dall’avvocato Luca Maori, che nel corso dello speciale del programma di Rete 4 ha commentato: “Raffaele è stato assolto con la formula più ampia. Siamo completamente contenti. Raffaele era completamente contento, non ha avuto parole. Raffaele ci sperava sempre anche perché è la speranza del giusto, di colui che è stato 1452 giorni in carcere ingiustamente.”. E ha concluso dicendo che ora il giovane ingegnere ha bisogno di riposare e andrà al mare, perché desidera rivedere il mare. E non potevano mancare le reazioni dell’avvocato Giulia Bongiorno: “Sono ovviamente felice. Era una sentenza che attendevamo da 4 anni. ho visto improvvisamente Raffaele rinascere. E’ una sentenza che ribalta un verdetto. E’ una sentenza che corrisponde pienamente alle nostre attese. Raffaele – continua il legale – mi ha ripetuto ininterrottamente: grazie grazie grazie. Mi ha chiesto chiarimenti sugli articoli che continuava a leggere la Corte. E poi si è limitato a ripetere: grazie. Era molto emozionato.” E nelle lunghe ed estenuanti dieci ore di attesa del verdetto, mentre la Corte era chiusa in camera di consiglio, Raffaele Sollecito ha scritto una lettera a Remo Croci, inviato di Quarto Grado. Il testo alla pagina seguente.
“Egregio Signor Croci, sono passati quattro lunghissimi tragici anni, pieni di dolore e di speranza che la verità sarebbe prima o poi venuta a galla, nonostante gli innumerevoli tentativi meschini di sopprimerla. Nella lunga sofferenza che Amanda ed io abbiamo dovuto patire e sopportare, abbiamo sempre cercato di non perdere mai la speranza. Le perizie sono arrivate con enorme ritardo; questo chiedere e richiedere ciò che era sempre stato nostro diritto, nel frattempo ha devastato le nostre famiglie e ha gettato via quattro lunghi anni delle nostre vite. Quello che abbiamo sofferto ci ha cambiato per sempre ma nonostante questo, spero che molti abbiano aperto gli occhi e comincino a considerare che non si gioca con la vita delle persone come si fa nelle competizioni sportive. Cordiali saluti. Raffaele Sollecito”.