Maurizio Crozza comincia lo show con una parodia del musical Jesus Christ Superstar e uno sketch sul nuovo governo Monti e sulle pesanti misure economiche previste. Tra il pubblico ci sono il giornalista Gad Lerner e l’editore Urbano Cairo, che Crozza saluta all’inizio del suo monologo.
Italialand è un paese dove al governo non c’è neanche un politico e noi siamo tutti contenti. E’ come se invece di una squadra di calcio scendessero in campo tutti giocatori di tennis. Maurizio Crozza mostra la foto della nuova squadra di governo e incita il tifo da stadio su ogni nome del nuovo organico. Ironizza sul fatto che nessuno sia conosciuto, ma poi aggiunge che pare che le Borse stiano dando fiducia a questo governo. Dicono che sia un governo di cattolici solo perché Bertone avrebbe detto che è una bella squadra. Quindi Crozza si trasforma velocemente in Papa Benedetto XVI. Monti è una persona normale, aggiunge mostrando la foto del suo incontro a Roma con la moglie. Pare che lui viva in una pensione modesta dividendo la camera doppia con un sottosegretario, con una misera prima colazione fatta di una merendina nella busta. Una di quelle pensioni che hanno la chiave della porta che è più pesante del bagaglio. E’ una persona sobria, e ha preso appunti in Senato per sette ore senza neanche andare in bagno. Lo descrive come robotico, ha una batteria nella sua borsa di pelle.
Il giorno della proclamazione del nuovo governo i politici sono andati a presentare il libro di Vespa. Dice che almeno la Bindy non ci sarebbe dovuta andare. Brunetta ha dichiarato: “Un medico alla Sanità, un militare alla Difesa, un magistrato alla Giustizia sono scelte stucchevoli”. E Crozza si trasforma in Renato Brunetta. Calderoli si è lamentato perché questo governo ha inventato il Ministero della Coesione territoriale, ma c’era anche prima e a capo c’era Fitto. Come ha fatto Calderoli a non accorgersi di niente? E’ come se Paul McCartney dopo quattro anni di concerti si girasse verso i Beatles dicendo che non si era mai accorto che stessero suonando con lui sul palco.
Rappresenta, poi, Ghedini come Fortunello di Petrolini. Passa a quello che è diventato ormai uno dei suoi cavalli di battaglia: il Presidente Napolitano, il quale viene svegliato dai corazzieri perché sono in arrivo le nuove riforme del governo Monti. In Quirinale fa freddo perché non si può accendere il riscaldamento a causa dei nuovi tagli alla spesa fatti per poter rientrare in Europa. Dal momento che il Presidente ha freddo ai piedi, uno dei corazzieri gli mette delle pantofole a forma di scimmietta di peluche. Napolitano si alza per telefonare a Monti per protestare del mancato riscaldamento, ma anche il telefono è stato staccato. Non c’è da firmare c’è solo da prendere atto, dice il corazziere portandogli via anche la scrivania e le pantofole. Non ci sono più nemmeno le auto per andare in Germania, è rimasto solo un tandem. Napolitano parte e prevede di arrivare a Berlino nell’estate del 2012.



Crozza passa ora a fare la sua imitazione di Forrest-Bossi. I programmi della Lega sono come le scatole di cioccolatini quando ne hai mangiate abbastanza le butti via, dice Bossi. Il capo della Lega propone ad una coppia di fidanzati di giocare a bocce perché è più igienico che baciarsi, dal momento che non c’è contatto di saliva. Dice che l’amore è come una scatola di cioccolatini: è meglio consumare subito prima che diventi tutto mollo. Lui dice che una volta ce lo aveva duro. Fino ad una settimana fa faceva il Ministro delle Riforme e allora i ragazzi gli chiedono quali siano state le riforme fatte da lui e lui non sa cosa rispondere. Forrest- Bossi affronta un suo trauma infantile: durante la sua prima gita al sud da bambino era stato dimenticato all’autogrill dai genitori. Finisce col dire che ha sbagliato a voler dividere l’Italia con il federalismo, bastava un muro in ghisa. Si passa all’imitazione di Montezemolo. Ora che è caduto il governo non se la sente più di parlare di rilancio del paese, ha il morale sotto le Tod’s. A gennaio entrerà nel mercato con i suoi treni, lui risponde che volevano ridare dignità ai pendolari. Aveva anche invitato Pippa Middleton per sapere cosa facesse nella vita tra un matrimonio e l’altro. Il suo partito che si chiamerà l’Italia dei carini vuole mettere la patrimoniale per i redditi al di sopra dei dieci milioni di euro l’anno. Sul finale la tanto attesa interpretazione di Gigi Marzullo con ospiti Ignazio La Russa e Massimo Donadi. Ignazio Benito Maria è il nome per intero dell’ex Ministro della Difesa: un uomo che è passato dalla Repubblica di Salò a quella di salotto. Crozza ironizza sul colorito di Donadi, e dice che lui sembra un incrocio tra Fassino e l’urlo di Munch. Già dieci anni fa La Russa salì su un palco a fare un comizio, lui conferma il racconto e aggiunge che aveva sostituito suo padre momentaneamente assente. Marzullo dice di essersi emozionato al racconto di questa storia. Da bambino La Russa aveva già questa voce, era visto come un posseduto, come l’esorcista. Per Donadi: oggi Scilipoti è andato in parlamento con il lutto al braccio, era triste per la morte della democrazia o per la morte del suo conto corrente? Come mai tanti dei vostri dell’Italia dei valori sono migrati dall’altra parte, da dove li avete presi, ma tra di voi non vi conoscete? Per La Russa: prima di fare le valigie ha fatto acquistare delle Maserati, era perché doveva fuggire velocemente? Lui dice che erano state comprate tre anni prima e sono state pagate la metà.

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