Chi l’ha visto? -In apertura di questa puntata di Chi l’ha visto? Federica Sciarelli annuncia che sulla porta dell’ufficio nel quale è stato ritrovato il cadavere di Simonetta Cesaroni vi è del sangue che non apparterrebbe a Raniero Busco, l’ex fidanzato della ragazza condannato per l’omicidio. La presentatrice riferisce anche che durante questa serata di Chi l’ha visto? parleranno di un altro omicidio, ancora insoluto, avvenuto nello stesso palazzo qualche anno prima. La conduttrice comunica il ritrovamento di un cadavere non identificato di donna a Sesto Fiorentino. Il corpo potrebbe appartenere a Margherita Bisi, scomparsa nel 2002, la cui macchina è stata ritrovata a 9 km dal luogo del ritrovamento del cadavere, parcheggiata all’aeroporto di Pentola di Firenze con una vistosa ammaccatura e una ruota sostituita.
La donna, nubile, ma in cerca di marito tramite annunci sui giornali, era uscita una sera per recarsi a Firenze. All’uscita del casello di Firenze nord la ragazza ha incontrato Luca Deli, un pregiudicato ritrovato in possesso dei due telefoni cellulari della ragazza e incriminato dell’omicidio anche se in assenza del ritrovamento del cadavere. L’uomo è stato assolto nei tre gradi di giudizio e in un’intervista con l’inviata della trasmissione ammette di aver incontrato Margherita spiegando di aver ricevuto i cellulari come forma di pagamento per della droga che le avrebbe ceduto. L’uomo spiega con una rissa il suo ricorso a cure mediche la notte della scomparsa della donna.
Ma Margherita non è l’unica donna della quale non si ha notizia nella zona del ritrovamento del cadavere, un’altra scomparsa che potrebbe essere ricondotta al corpo ritrovato è quella di una mamma trentacinquenne Barbara Corvi. Il caso successivo di cui ci si occupa è quella di Luigi Ruiba, un uomo di 60 anni scomparso a pochi giorni dalla morte della madre con il quale l’uomo viveva. Prima di allontanarsi l’uomo, che viveva in completa solitudine, ha lasciato una sorta di testamento. Il fratello ritiene che l’uomo si sia suicidato. Dopo questo servizio la trasmissione si occupa della scomparsa di Patrizia Murtas, avvenuta in Sardegna. La donna è uscita di casa affermando di dover andare a trovare un’amica, Marinella, dalla quale però non sarebbe mai arrivata. Marinella racconta che la donna avrebbe avuto una relazione sentimentale e che quella sera si sarebbe dovuta incontrare con il suo uomo.
La donna afferma che Patrizia si sarebbe recata a casa di un’altra amica, Silvana, che però smentisce. L’ex marito di Marinella afferma di aver sentito Patrizia per telefono diverse volte fino a quando non avrebbe cercato di farla parlare con il figlio. L’uomo riconduce proprio a dissapori con il figlio il motivo dell’allontanamento della donna. Ma il figlio smentisce fermamente. Marinella si dice convinta che l’amica sia morta perché nell’ultimo periodo non stava bene da un punto di vista psicologico. Poi afferma che la donna temeva l’ex marito da poco uscito dal carcere. Una storia strana, come afferma la stessa Sciarelli. Continua la raccolta di firme da parte di Pietro Orlandi per chiedere a Papa Benedetto XVI di intervenire sul caso di sua sorella Emanuela. L’uomo segnala anche la presenza di un sito parallelo che raccoglierebbe firme non si sa a quale scopo. Federica Sciarelli torna ancora una volta sul caso di Francesco Rigoli.
Il ragazzo scomparso la notte di Halloween aveva raccontato ai genitori di essere in procinto di laurearsi, ma in realtà non aveva sostenuto gli esami necessari. La sua macchina è stata data alle fiamme la notte stessa della scomparsa. Dopo questo caso, come annunciato all’inizio si parla del caso di Simonetta Cesaroni ed esattamente della macchia di sangue ritrovata sulla porta della stanza dove è stata assassinata la ragazza che apparterebbe all’assassino e che non corrisponderebbe a quello di Raniero Busco. Questa macchia è stata ignorata durante il processo che ha visto condannato l’ex fidanzato di Simonetta e che ripartirà domani con l’appello. Ma un altro omicidio è stato compiuto nello stesso condominio 6 anni prima. Si tratta dell’omicidio irrisolto di una donna di 68 anni che presenta diverse attinenze con quello della ragazza.
Ad esempio la porta chiusa con quattro mandate e l’omicida che porta con sè le chiavi, le macchie di sangue sparse per la casa e l’arma del delitto: in tutte e due i casi l’assassino non ne ha portata una con sè, ma ha usato un oggetto trovato sul luogo del delitto.
Il caso successivo di cui si parla è un atroce fatto di cronaca, l’omicidio di un bambino di 13 anni ucciso con 19 colpi alla testa con una chiave giratubi da idraulico e gettato in un fosso ancora agonizzante. Nonostante la testimonianza di un altro ragazzino, che racconta terribili storie di pedofilia, gli assassini del ragazzino sono ancora impuniti. Si attende il giudizio in Cassazione. In conclusione si torna a parlare di Yara Gambirasio, l’inviata afferma che sarebbe di uno dei ragazzi che frequentano la discoteca vicina al luogo del ritrovamento del cadavere, il Dna simile a quello trovato sugli slip della ragazza e che permetterebbe di risalire al gruppo familiare dell’assassino.