Luciana Littizzetto: Passera, la moneta padana e la lettera a Babbo Natale Luciana Littizzetto fa il suo ingresso a Che tempo che fa (video) sulle note de “Il più grande spettacolo dopo il big bang”. Il ministro Corrado Passera se ne è appena andato e Fazio si augura che la Littizzetto non cada nella facile battuta, ma la comica non riesce a trattenersi. Pensa che uno con un cognome così abbia dovuto subire sfottò sin dalle elementari, per questo si è impegnato tanto nella vita diventando presidente di tutto e addirittura ministro, per poter telefonare al suo compagno di banco per rinfacciargli tutto quello che ha subito.
Fazio cerca di interrompere lo sproloquio di Luciana ricordando che la vigilia di Natale saranno in onda con Franca Valeri.
La pausa durante solo lo spazio di un attimo, poi la comica attacca alludendo alle prestazioni sessuali di Sting contrapponndole alla prestanza fisica di Fabio Fazio i cui addominali vengono paragonati a quei grissini attorno ai quali viene avvolto il prosciutto. Del resto quello natalizio è un periodo durante il quale si mangia tantissimo, prosegue la comica, per farsi gli auguri è un continuo di cene e tè: ma non sarebbe meglio, piuttosto che concentrare tutto in un periodo, diluire gli incontri durante tutto l’anno.
Ma è il momento di passare alla politica, prima di tutto la Littizzetto vuole fare gli auguri a Tremonti che si è rotto un piede: campionato finito. E dire, prosegue la comica, che solo qualche giorno fa Bossi ha affermato che Tremonti è molto valido, ora è solo un grande invalido. Bossi ha fatto anche alcune previsioni: l’Europa cadrà, in Italia si tornerà alla lira e la padana batterà una propria moneta. Ci manca solo che l’acqua si trasformi in polenta, che si aprano le acque del Mar rosso e che il trota vi anneghi.
La padana batterà moneta propria e come potrà chiamarsi si domanda la Litizzetto. Prova ad immaginare magari ce l’ho duro o dito medio dritto, in modo che si comprenda in maniera inequivocabile di che moneta si tratti.
Passa poi a parlare del governo Monti e di come non riesca a far nulla poiché ogni provvedimento viene ostacolato da qualcuno e alla fine non si riesce a far nulla. Si parla tanto di misure per la crescita, ma quale crescita se poi ci sono solo tasse? Paragona questi provvedimenti ad una madre che porta il proprio figlio dal pediatra e questi davanti a problemi di crescita lo metta a brodino e null’altro.
Continua parlando dello stipendio dei parlamentari e del fatto che si continui a rinviare il momento in cui si taglino davvero con un pretesto o con un altro. Afferma che non solo si dovrebbe tagliare lo stipendio ai parlamentari, ma dovrebbero pagare anche una multa poiché sono stati loro a portare l’Italia nella situazione in cui si trova. Lancia loro un augurio non proprio benevolo.
Si avvicina il momento di congedarsi, ma prima desidera leggere la lettera a Babbo Natale. Nell’incipit della letterina, la comica paragona se stessa e Fazio alla Bella e la Bestia, il diavolo e l’acqua santa. Gli ricorda che quest’anno sta facendo la brava, evita accuratamente di parlare di Walter e Iolanda, solo qualche volte si lascia andare, ma sta cercando di contenersi. Probabilmente, prosegue, Babbo Natale sarà stanco, ma per riposarsi dovrà aspettare, poiché la Fornero ha deciso che deve aspettare, un patto generazionale con Gesù bambino per garantire un futuro anche a lui. Gli raccomanda di non dire nulla al ministro per evitare che pianga. Prosegue consigliandogli di non buttarsi giù dal camino per evitare di avere brutte sorprese. Gli chiede di portare un paraorecchie per il ministro Giarda poiché sulla terra non se ne trovano di abbastanza grandi, e ancora di far fare la pace a Milly Carlucci e Barbara D’urso e di portarle poi a ballare sotto le stelle, possibilmente cadenti.
Ma la lista dei desideri non finisce qui, chiede ancora delle labbra per la Santaché consumate a furia di parlare e anche alla Minetti che, al contrario ne ha troppe e pure affaticate. Chiede un fidanzato come quello di Tiziano Ferro che da quando è innamorato canta canzoni struggenti. In cambio vuole regalargli Berla, Merchionne, che ha un nome che ricorda un re magio e Mara Carfagna. Se poi Babbo Natale volesse pure la Gelmini non dovrebbe far altro che fischiare, lei scaverebbe un tunnel e arriverebbe in un attimo.
L’esilarante lettera si conclude con un P.S.: l’anno scorso aveva chiesto un cognome nuovo per Bocchino, ma Babbo Natale ha mandato il ministro Passera, per l’anno prossimo c’è da aspettarsi il deputato Tromba e la senatrice Gaia Gnocca? (il video alla pagina seguente)