Servizio Pubblico: Marco Travaglio, l’editoriale (video). L’intervento di Marco Travaglio a Servizio pubblico è diviso in due parti la prima delle quali dedicata all’importanza dell’informazione in questo particolare periodo storico. Ricorda che la settimana scorsa ha parlato di Filippo Milone, uomo vicino a Ignazio La Russa e coinvolto in processi per mazzette dai quali ha saputo districarsi con destrezza. Travaglio si domanda che fine abbia fatto Milone. Ci si aspetterebbe che in qualche modo sia stato punito, ma ciò non è avvenuto, è avvenuto esattamente l’opposto è stato promosso divenendo sottosegretario alla difesa. Che sia un esperto? Si domanda Travaglio. Un tecnico della mazzetta, sottosegretario alla difesa perché forse gli si riconosce la capacità di difendersi come nessuno. Si domanda se è stato possibile leggere su qualche giornale di questa storia, risponde che solo su Il fatto quotidiano ci si sia occupati di questa storia.
Sicuramente il governo Monti è fatto soprattutto di persone oneste, ma in questo momento, con un governo sostenuto dal 90% della politica con all’opposizione solo la Lega Nord, l’informazione diventa uno strumento importante più che in qualsiasi altro periodo. A cosa si riduce invece l’informazione a proposito del governo Monti? A descrizioni del professore quale persona sobria, che si sposta con una Lancia abbandonando le macchine tedesche a cui ci aveva abituato il vecchio governo, che passeggia dopo la Messa di domenica scorsa con la moglie e si reca a fare una visita al museo dove, si sottolinea, paga il biglietto, come se fosse questo l’aspetto importante di quanto accade oggi in Italia.
Nonostante il professore Monti chieda di essere ascoltato, non applaudito, sono molti quelli che lo seguono e lo ” leccano” come dice Travaglio. E così l’informazione rinuncia al suo ruolo, facendo le parti del potere, da chiunque questo sia incarnato. Non sono da meno gli altri politici che sembrano chiedere a Monti soprattutto di far dimenticare l’atmosfera ridanciana dello scorso governo. Nella seconda parte del suo intervento Travaglio riprende il discorso riportando la cronaca dello scorso lunedì dove per la serie Monti minuto pr minuto si racconta della visita di Monti al suo barbiere che ha aperto su richiesta del Primo Ministro, rinunciando al suo giorno di chiusura.
Travaglio evidenzia come la stampa italiana si sia soffermata su questo fatto, ironizzando anche sulla strada in cui si trova il barbiere, via Monti, purtroppo non un parente del Premier, ma un poeta.
Gli elogi della stampa a Monti, alla sua sobrietà non si fermano alla cronaca di un taglio di capelli e una sistemata al ciuffo, Massimo Franco del Corriere della sera si sofferma sulla lotta che Monti ha dovuto combattere per avere una macchina di marca italiana, perché era un segnale forte che bisognava dare all’Europa. Neppure Feltri resta insensibile davanti alla campagna sulla sobrietà Montiana, Travaglio ci racconta di come la moglie del Primo Ministro viaggi su un sobrio Freccia Rossa.
Sobrio: questa è la parola d’ordine di tutta la stampa italiana: sobrio il dare del lei a tutti (tranne alla Bonino a cui da del tu e con la quale ha ballato un walzer tempo fa), sobrio l’hotel in cui alloggia, sobrio il ristorante in cui mangia, sobrio il quadernone da lavoro, sobrio lo studio, sobrio, ovviamente l’abito, ravvivato solo da una, naturalmente sobria, cravatta azzurra. Anche sulla moglie di Monti si sprecano gli elogi, oltre che sobria, la signora Monti è riservata, misurata e altruista, infatti fa la crocerossina. I giornali italiani non rinunciano a parlare neanche del cane di Monti, un sobrio Golden retrevier, cane che non abbaia neanche.
Travaglio riporta anche le parole di Michele Salvati, del Corriere della sera, che afferma che l’Italia deve essere grata a Napolitano per aver portato il nostro paese al governo tecnico e a Monti che ha accettato il suo compito come Cincinnato, pronto a farsi da parte e tornare nell’ombra dopo averlo svolto. Con la differenza fa notare Travaglio che Cincinnato è tornato a fare il contadino, mentre Monti continuerà ad essere sulla scena politica essendo senatore a vita.
Dopo aver ricordato tutti i conflitti di interesse che si rilevano all’interno del nuovo governo, da Malinconico a Passera e dopo aver ironizzato sui titoli dei giornali “intesa sui sottosegretari” (era forse un messaggio subliminale che alludeva a Passera, Ciaccia e Banca Intesa), Travaglio conclude con un messaggio inviatigli da un collega di Repubblica ” Speriamo che noi giornalisti utilizzeremo la lingua per parlare” e non più per adulare. Alla pagina seguente il video.