Porta a porta: la manovra Monti. Stasera Monti con Passera e Fornero sarà ospite di Bruno Vespa. Bruno Vespa ha cominciato a preparare il terreno ieri sera, perché tema centrale di Porta a Porta (puntata del 5 dicembre 2011) è stata appunto la manovra economica di Monti. E stasera, 6 dicembre 2011, proprio il Premier Mario Monti sarà ospite di Porta a Porta, con i ministri Corrado Passera ed Elsa Fornero, per parlare personalmente, con laiuto dei colleghi allEsecutivo, del decreto Salva Italia. Mentre lo spread scende, in trasmissione, nella puntata di ieri sera, si è discusso se siano state le pensioni a salvare l’Italia. Ospiti di Bruno Vespa : Mario Baldassarri (Economista), Roberto Castelli (ex Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Lega Nord), Sergio Chiamparino (PD) e Maurizio Sacconi (Pdl).
Volendo analizzare la manovra punto per punto, il conduttore inizia dalle case: fa ascoltare la delibera del governo su IMU ed ICI. Vespa mostra un prospetto aggiornato delle tasse da pagare, in base alla grandezza delle case: gli aumenti vanno dai 190 ai 1200 euro. La prima parola spetta a Sacconi: “l’Italia”, spiega, “è un paese di proprietari. L’Ici colpirà molte famiglie che hanno sudato i loro immobili”.Chiamparino si vede d’accordo su quanto deciso: tutta Europa paga la tassa sugli immobili. Per contro, Sacconi spiega che in Italia, rispetto a Francia e Germania, i proprietari sono molti di più. Castelli invece, non è ottimista. Rispetto all’IMU, egli è convinto che sia un modo di mettere “le mani in tasca” agli Italiani. Chiamparino controbatte su questo punto: il governo Berlusconi, dirà, ha tolto l’ICI ma ha preso da altre parti.
Baldassari entra in merito alla manovra: se questa aumenta soltanto la pressione fiscale, non si otterrà crescita e sviluppo, rischiando di ricalcare una “Terza manovra Tremonti” piuttosto che una “Prima manovra Monti”.
Un altro video parla poi di pensioni: si elevano a 41 anni i contributi per le donne e 42 per gli uomini. Infine, si è deciso il blocco dell’adeguamento pensionistico per le minime.
Sacconi, chiamato in causa dal conduttore, la definisce una manovra “pesante”, da 20 miliardi di Euro all’anno. Il sistema previdenziale Italiano rischierà entro il 2018 un “salto” di 4 o 5 anni di lavoro in più. Questo non permetterà, secondo il politico, un adeguamento delle famiglie alle nuove abitudini.La domanda scomoda va a Chiamparino: perchè si accettano queste disposizioni da Monti, quando non le si sarebbero accettate da Berlusconi? Quest’ultimo giustifica tutto con l’urgenza e le negligenze perpetrate finora. Tende però a fare una distinzione tra lavoro da impiegato e lavoro da operaio: quest’ultimo è molto più usurante, e proprio per la categoria operaia questa riforma appare ingiusta. Poi si chiede come mai non cercare più soldi aumentando le tasse sugli “scudati”.
Il direttore del “Sole 24 Ore” Alberto Orioli, ospite aggiunto della trasmissione, viene chiamato a giudicare la riforma: la definirà equa perchè assolve ai suoi doveri, ma non equa invece per la crescita.S econdo ospite d’eccezione è Marcello Sorgi de “La Stampa”, che descrive il clima politico che, dalle barricate che tutti i partiti avevano alzato a Monti, si è trasformato in accondiscendenza anche tra i contrari come Di Pietro e Bossi. Sacconi specifica: tra la Lega e l’Italia dei Valori è solo un unione dettata dal buonsenso.
Andando avanti con le misure, si dibatte poi sui provvedimenti contro l’evasione fiscale: è stato deciso che il contante potrà essere utilizzato solo in misura inferiore a 1000 Euro. Secondo il governo, la circolazione di banconote e monete è una prerogativa anomala dello stato Italiano che va eliminata, per gli alti costi di gestione e perchè da adito a evasioni.
Orioli spiega che l’accresciuto numero di transazioni creerà presupposti per abbassarne il costo, e quindi spiragli per negoziare tassi di interesse migliori con le banche. Nessuna fiducia viene data a questo sistema da Castelli, che parla di “affare miliardario delle banche”. Sulla patrimoniale, Castelli si vede contrario a tassare a priori, in quanto beni considerati di lusso come le barche potrebbero essere stati comprati anche dai ceti meno abbienti. Il suggerimento del politico sono dei controlli incrociati per accertarsi prima di tutto del reddito del possidente.
Altro tema che Vespa mette sul piatto della bilancia sono i costi della politica: da uno scorcio del discorso di Monti si nota il taglio dei consiglieri delle giunte provinciali, nonchè quello delle province obsolete. Castelli si dice inorridito da questo procedimento, chiedendosi come faccia Napolitano a consentire ciò. Tra l’altro, come dirà l’esponente della lega, questo provvedimento non tocca due punti fondamentali della riduzione degli sprechi e dei costi politici. (continua alla pagina seguente)
Per Chiamparino invece, il provvedimento è la strada maestra per il contenimento degli sprechi. Questo vede d’accordo anche Castelli, che però precisa: “non si deve nascondere la realtà con del fumo negli occhi, e cioè il fatto che non sono gli enti, ma lo spreco di materiali e servizi per tenerli in piedi a costituire la spesa maggiore”.
Giuseppe Castiglione, presidente dell’UPI, in un’intervista dichiara questo provvedimento incostituzionale.
Tra le misure a favore della ripresa, si discute del rafforzamento del fondo di garanzia, dell’Irap deducibile da Irpef e Ires, e della realizzazione di infrastrutture nel Sud Italia. Castelli rassicura che, a parte il problema della visibilità, opere per 70 miliardi sono state realizzate e verranno finite nei prossimi anni.
Sulle prospettive di crescita per le imprese, Orioli non si sporge in stime, dicendo però che tali misure erano state richieste da anni dagli imprenditori.
Conclude la trasmissione un contributo dallo show di Fiorello: il monologo di Roberto Benigni , andato in onda in prima serata.