Dopo aver calcato i più grandi e prestigiosi palchi del jazz internazionale, un disco di successo in Francia nel 2008, Raphael Gualazzi si è aggiudicato ieri sera la vittoria a Sanremo giovani. Con il brano Follia d’amore ha fatto l’en plein vincendo anche i Premi della critica – sempre per i giovani – assegnati dalle due sale stampa. L’inviato de IlSussidiario.net è riuscito a rubare alcune domande ad un visibilmente emozionato Raphael Gualazzi.
Ciao Raphael complimenti per la meritata vittoria. Cosa pensi dei paragoni fatti tra te ed alcuni dei grandi nomi della musica italiana come Paolo Conte e Vinicio Capossela: confronto azzeccato oppure no?
Sicuramente qualsiasi tipo di accostamento si possa fare è lusinghiero e si spiega probabilmente con le comuni radici musicali ovvero allo stride-piano, il blues, alla Old Style in generale, una fonte alla quale tutti noi attingiamo. Preferisco definirmi come uno Stride-Piano Player.
Ma quali sono i motivi per cui un artista italiano deve affermarsi all’estero, prima di essere apprezzato anche in Italia? Te lo sei mai chiesto?
Non mi sono mai posto il problema. Nel mio percorso professionale è successo che vi fossero prima risultati importanti all’estero grazie al remix passato in tutte le radio francesi di Fantasy and reality e che dà il nome al mio album appena uscito
Hai vinto tutti i premi possibili, critica e stampa. Come stai vivendo questo momento?
Emozionato ma molto bene. Non me lo aspettavo. Fondamentalmente sono malato di palcoscenico e con il pianoforte sono a mio agio. E poi sono onorato di lavorare con la Sugar, la mia casa di produzione. Ricordo ancora il provino piano e voce fatto con Caterina Caselli. Dopo due settimane è arrivato il contratto e Sanremo. Una grande opportunità!
(Angelo Oliva)