Saviano parla del caso Ruby e di molto altro, di nuovo con Fazio, di nuovo in Tv, ma a “Che tempo che fa”. Roberto Saviano ha parlato anche del suo concetto di “Rivoluzione” che in Italia è “fare il proprio mestiere”. Per questo – afferma l’autore di Gomorra – non si vedrà Roberto Saviano scendere in politica.
Sono tanti i temi della puntata monografica di “Che tempo che fa” e la premiata ditta Fazio & Saviano una notizia ci tiene a darla subito. Ci sarà il bis di “Vieni via con me”, il programma non sportivo più visto dell’ultimo anno. L’annuncio è sempre stato nell’aria per la verità, anche se in Rai – direbbe Santoro – non si può mai dire.
Eppure il programma della scuderia Endemol ha avuto così tanto successo che pochi potevano essere i dubbi sul “remake” se non la volontà dei due protagonisti. Che oggi più che mai è stata espressa
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«Abbiamo deciso che la rifacciamo, c’è la voglia di rifarla», ha detto Fazio. Quando il discorso si è spostato sul caso Ruby e sul premier Berlusconi, Saviano ha parlato della «solitudine», di «un nonno». E ha aggiunto: «Quando ho letto le carte non mi è venuto un senso di nausea ma, se tutto fosse confermato, un sentimento di tristezza, di solitudine per un nonno che si trova in una situazione del genere. Dove è il puritanesimo, il moralismo in tutto questo? C’è voglia di dire che il Paese è altro, il paese sorride, vuole vivere. È tutt’altro che una sessualità che arriva allo scambio, all’estorsione, al racket».
Sulla figlia Marina, presidentessa della Mondadori, editrice per cui lavora e che ha pubblicato Gomorra, Saviano ha dichiarato: «Questa contraddizione su di me è diventata pesante perché non ci si può professare editore libero e poi, quando qualcosa non va, darmi addosso, cosa che non è stata fatta con altri autori che pure hanno criticato il governo. L’ho visto come una paura politica da parte di Marina Berlusconi che forse non ha avuto il coraggio di dirmi chiaramente che non sopportava più i miei discorsi».