Il ministro dellInterno Annamaria Cancellieri, ospite della trasmissione Che tempo che fa su RaiTre, fa il punto della situazione su diversi temi, dallimmigrazione alle carceri, fino alle manifestazioni e scioperi che in questo periodo stanno paralizzando il Paese. Riguardo allimmigrazione, il ministro Cancellieri parla dello ius soli, cioè il diritto alla cittadinanza per il fatto di esser nati sul territorio di un determinato paese, e spiega che questo principio «creerebbe la condizione per far nascere in Italia i bambini di tutto il mondo. Secondo il ministro dellInterno, invece, la cittadinanza «deve derivare da una serie di fattori, ad esempio se un bambino è nato in Italia e se ha già fatto in parte degli studi. Si parla poi di carceri, e la Cancellieri dice di vedere lamnistia come «un atto di clemenza. Se l’amnistia deve essere solo uno svuotamento delle carceri come cittadina mi ribello, spiegando poi che il provvedimento deve essere attuato «non come atto amministrativo ma da una forte volontà politica del Parlamento. Riguardo al titolo di studio, invece, il ministro si dice favorevole alla sua abolizione, ma ad una condizione: «Chiedo una valutazione seria delle università e pari opportunità perché tutti abbiano accesso alle università più prestigiose ad esempio con borse di studio, sottolinea la Cancellieri. «Se premiamo il merito diamo speranze ai giovani delle proprie forze. Il merito è la strada che li porterà alla loro realizzazione, aggiunge. Infine si parla delle tante manifestazioni avvenute in questi giorni in molte regioni dItalia, e il ministro Cancellieri spiega il suo punto di vista e i suoi timori: «E’ un momento molto delicato perché la situazione economica rende difficile la vita di tante persone. Il timore è che qualche cane sciolto possa inserirsi, ma non ci sono preoccupazioni per un’eversione terroristica, ma per situazioni dettate da movimenti estemporanei e non gestibili. «Credo che il dialogo sia alla base di qualsiasi comportamento. aggiunge il ministro Cancellieri – Occorre ascoltare perché più ascolti e più capisci le ragioni degli altri. Se si è ascoltato molto è più difficile sbagliare.