Quarto Grado è andato in onda su Rete 4, presentando inedite novità sui principali casi di cronaca nera, nella puntata di venerdì 19 ottobre 2012. Salvo Sottile introduce il caso del delitto di Melania Rea. L’accusa continua a premere il piede sull’acceleratore, attribuendo a Salvatore Parolisi l’assassinio della donna, e chiedendo ben 4 milioni di euro di risarcimento per la piccola Vittoria e, ovviamente, l’ergastolo. Ma la faccenda non sembra cosi facile, e gli indizi ancora non mostrano appieno la colpevolezza del militare. Sabrina Scampini, dopo un riassunto di della situazione, mostra quello che Parolisi rischia in termini di affidamento della figlia. Già da ora sembra gli sia permesso di sentirla telefonicamente solo una volta a settimana. Quanto ai moventi dell’assassinio: il primo è la relazione con Ludovica, ed il secondo un possibile furioso litigio avuto nel pomeriggio in cui il delitto è stato compiuto. Ma in quest’ultimo caso, i magistrati si interrogano sul perché: era forse Melania Rea a conoscenza di qualche segreto compromettente per la posizione lavorativa e sociale di Salvatore Parolisi? A Quarto Grado il caso di Angela Celentano, alcune notizie esclusive parlano di un possibile ritrovamento della bambina (allora di 3 anni, oggi 19 enne). che se viva potrebbe essere in Messico. Ciò escluderebbe quindi la pista del Venezuela. Un filmato ripercorre tutte le nuove scoperte, che sono partite da chiare indagini su delle mail firmate a nome di Celeste corrisposte ai genitori di Angela stessa. Si è scoperto che Cristino Ruiz è il proprietario del pc dal quale queste sono partite: questi si troverebbe attualmente a Cancun, in Messico. Ora pare vi siano due profili validi tra tutti i possibili vagliati dalle indagini che porterebbero ad Angela. Sabrina Scampini, assieme a un esperto di analisi fotografica, mostra due donne (coperte in viso) che indossano divise scolastiche. La chiave per rintracciare la presunta “Celeste” risiede nel capire da quali scuole provengano tali divise. Giorgio Sturlese Tosi è l inviato di Quarto Grado a Chignolo d’isola per dare aggiornamenti sull’assassinio della piccola Yara Gambirasio. La pista da alcuni mesi è sempre la stessa: si indaga attorno al DNA di Giuseppe Guerinoni, uomo deceduto qualche anno fa. La scoperta di un DNA compatibile col ceppo familiare di quest’ultimo farebbe presupporre un figlio illegittimo: infatti dei suoi tre figli ancora in vita, nessuno abita a Chignolo, e a quanto dimostrano i dati incrociati costituiti da tabulati telefonici e indagini di ogni tipo, nessuno era lì al momento dell’assassinio. La madre della vittima, in collegamento, continua a sollecitare la riapertura della pista che porterebbe a Mohammed Fikri, operaio arabo che lavorava in cantiere vicino al palazzetto in cui Yara si allenava proprio durante quei tragici giorni. Ma per la procura non vi sono ancora elementi per riaprire il caso. Sabrina Scampini è in studio con un’interprete di madrelingua araba che tenta di dare una spiegazione alla frase dell’uomo, sostenendo tra le altre cose che le parole siano ambigue e non ascrivibili a una certa colpevolezza. “Sono fatti tutti della stessa pasta, e stanno mentendo per coprirsi a vicenda”: sono queste invece le parole piene di rabbia delle sorelle di Valentina Salamone, trovata impiccata in provincia di Catania (precisamente ad Adrano) dopo una festa. Benché le indagini si siano sempre sviluppate attorno al suo ex ragazzo, non vi sono prove certe: solo che dagli elementi emersi risultano alcune telefonate a due sue amiche che ancora non si sono fatte avanti. Ed è proprio questo a destare lo sconcerto e lo sconforto dei familiari, assieme alle indagini condotte in maniera lacunosa. Come spiega il filmato e gli ospiti in studio, gli errori si sono infatti susseguiti dal sequestro dell’abitazione della vittima avvenuto solo una settimana dopo, per giungere poi ai rilievi sugli indumenti della Vittima e all’autopsia, anche questa condotta sul cadavere 7 giorni dopo.
Dalla Costa Concordia, proprio nei giorni in cui si sta consumando il processo al capitano Schettino, vi sono sempre più prove della sua colpevolezza: dopo che Sabrina Scampini ha mostrato gli ingenti numeri della tragedia (tra cui i 32 morti, i 2 dispersi e i 10 indagati che rischiano 2.976 anni di carcere complessivi), vengono infatti analizzati alcuni rilevamenti dell’unità dei sommozzatori. Tra le prove più eclatanti che incastrerebbero Schettino per incuria, il fatto che le ancore risultano lanciate solo a nave ferma, contrariamente a quanto affermato da lui stesso che, per a titolo di difesa, fa notare di aver fatto tutto il possibile.
L’ultimo caso trattato a Quarto Grado è la scomparsa di ROberta Ragusa: l’inviata Francesca Carollo, da Milano, dà aggiornamenti sul caso della donna. Permane l’idea che il marito Antonio Logli e la sua amante possano avere legami con la scomparsa della vittima. Si sta facendo largo anche un’altra ipotesi: quella cioé che Roberta si sia allontanata spontaneamente per raggiungere proprio l’amante quella notte, dopo aver scoperto tutto. In questo caso, sarebbero determinanti il tragitto percorso e la scoperta del corpo della vittima, qualora fosse ritrovata senza vita.