A fari spenti nella notte, trama e anticipazioni. 21 febbraio 2012 Va in onda questa sera su Rai Uno in prima visione il film tv drammatico A fari spenti nella notte, con Anita Caprioli, Guido Caprino, Francesca Inaudi e diretto da Anna Negri. Questa intensa storia parla di Stefano (Guido Caprino) che dopo essere caduto dalla moto e aver battuto la testa non ricorda più nulla di quello che è successo e del suo passato. Non ricorda neanche il volto di sua madre e quello della bellissima Antonia (Francesca Inaudi) che non si allontana mai dal suo capezzale. La donna gli assicura di essere sua moglie, eppure Stefano non prova per lei nessun tipo di attrazione. Si sente attratto invece da Chiara (Anita Caprioli), una giovane e brillante neurologa, che si prende cura di lui in ospedale. E lunica di cui si fida, e ne ha anche motivo: con Chiara,infatti, prima dellincidente ha vissuto un weekend appassionato e romantico, alla fine del quale hanno giurato di non lasciarsi più. Ma lui non lo ricorda più e lei, appena scoperto che Stefano ha una moglie, si sente ingannata e confusa. Antonia si comporta in un modo strano e sembra volere che il marito non recuperi la memoria e resti per sempre su una sedia a rotelle. E perché Stefano a un certo punto ha smesso di guarire? Chiara allora non riesce più a trattenersi e rivela a Stefano del loro giuramento damore. Antonia se ne accorge e li separa e quando Chiara chiede aiuto ad un amico poliziotto, la salute di Stefano peggiora e tutto sembra precipitare verso una tragedia annunciata. Ma lamore ancora una volta risulta essere più forte: Stefano e Chiara continueranno a lottare e riusciranno a scoprire il piano di Antonia. Ci sono però ancora delle cose da risolvere, perché Stefano è ancora vittima di un inspiegabile blocco che gli impedisce di guarire e di ricordare. Per spiegarlo e superarlo, Stefano e Chiara dovranno affrontare un lungo e intenso viaggio nel passato, scoprendo il vero motivo della sua malattia. La regista Anna Negri ha recentemente spiegato com’è stata coinvolta nel progetto di A fari spenti nella notte: «E’ stato un lavoro affidatomi da altri, sono stata chiamata da un produttore, ho letto il soggetto e mi è piaciuto. C’è un nucleo di verità in esso, nasce da una storia vera, e questo ha dato un senso di utilità a quello che stavamo facendo: tutti provavamo un grande senso di rispetto verso quella persona, c’era verità e vicinanza alla sua storia, contrariamente a quanto accade di solito in tv, in un ambito che spesso porta a vivere in mondi astratti.
La sceneggiatrice Alessandra Murri ha poi proseguito: «Il soggetto è il racconto di una storia vera, che però era impossibile da condensare in un film di un’ora e mezza: abbiamo così cercato il cuore della storia, l’emozione profonda che ne scaturiva. Credo sia importante sottolineare che la scelta che il protagonista fa, di fronte a una situazione disperata, è quella di non arrendersi».