Riassunto Che tempo che fa, puntata del 25 marzo 2012 (video) –Nel corso dellultima puntata di Che tempo che fa, il conduttore Fabio Fazio ha iniziato ricordando Tonino Guerra, scomparso in settimana, e lo scrittore Antonio Tabucchi, che in passato era anche stato ospite in trasmissione. Entra poi in studio il presidente del Copasir Massimo D’Alema, la cui intervista verte sui temi attuali delle riforme del governo tecnico, sottolineando l’importanza di una stabilità del governo per una sicurezza del paese. I giovani sono agevolati da questa riforma, spiega, perché si punta a dare maggiori certezze, mentre tutte le fasce di lavoratori più instabili verranno agevolate. L’articolo 18, le cui modifiche per certi versi andrebbero riviste, è un simbolo di certezza per i lavoratori secondo il presidente del Copasir. Chiamato in causa da Fazio sulle primarie, D’Alema afferma che sono un’ invenzione positiva che ha dato maggiore impulso alla decisione popolare. L’Europa che era una speranza ora è solo sacrificio, perché i paesi europei hanno puntato tutto sui mercati non pensando né a regolarli né ad appianare le disuguaglianze. Ecco poi Flavio Caroli, esperto di arte, pronto per il suo appuntamento settimanale nella trasmissione di Fazio, in cui descrive le opere di Andy Warhol e Raushemberg. La lezione mediatica parte da quella che l’esperto descrive come esplosione della pop art, l’arte popolare, passaggio dall’espressionismo astratto al bisogno di un realismo concreto, esemplare l’opera che ritrae la testa di un caprone dentro uno pneumatico opera di Raushemberg. Definitosi cinico, Andy Warhol è uno dei personaggi più affascinanti del panorama artistico di questo movimento, e di lui si ricorda l’espressione che definiva l’arte come nulla e nulla è tutto nella vita. Assistiamo poi alla presenza di Francesco Guccini, in studio non per parlare di canzoni ma del suo libro edito da Mondadori dal titolo “Dizionario delle cose perdute”. Tanti oggetti non più in uso ai nostri gironi, ma anche tanti modi di fare che si sono perduti nel tempo, tempo che per il cantautore sembra vada troppo di corsa. Esilarante la descrizione della maglia di lana confezionata in casa con la lana delle pecore: una vera tortura sulla pelle; le serate alle balere dove le ragazze ti guardavano dalla testa ai piedi, i pomeriggi trascorsi a giocare in strada e i video giochi di oggi per i quali non bastano due mani. Il cantautore conclude citando un proprio brano,”Culo dritto”, e spiega che le generazioni di oggi non potranno mai conoscere il gusto dell’uva rubata ai filari.