Il giovane Montalbano: ultima puntata incalzante e finale romantico. Si è conclusa con il sesto e decisivo episodio la fortunata fiction di Rai Uno. Ecco la sintesi dell’ultima puntata. A causa della inesauribile dedizione al proprio compito, rischiano di perdere di vista ciò che riempie realmente la loro esistenza. Politici, imprenditori, manager, donne in carriera, pubblici ufficiali … chiunque, anche il giovane Montalbano. Proprio l’acerbo commissario di origine siciliana rischia di perdere la donna della sua vita a causa dei “Sette Lunedì”. In ogni coppia che si rispetti c’è bisogno di un po’ d’intimità. Ecco perché Salvo Montalbano, interpretato da Michele Riondino, e Livia, nei cui panni c’è Sarah Felberbaum, decidono di passare del tempo insieme lontani da tutto e da tutti, con l’intento di approfondire la propria conoscenza … In effetti i piani erano questi, fin quando l’omicidio Gambardella e il misterioso serial killer non rompono bruscamente la magica atmosfera. Il primo caso non crea grossi intoppi al nostro commissario, abituato com’è a cibarsi di pane e assassini di convenienza. Il dilemma resta l’enigmatico serial killer che ogni lunedi elimina, a colpi di rivoltella, animali di dimensioni di volta in volta maggiori. Nel frattempo Livia parte “in solitudine” alla volta della Provenza mentre Salvo, alle prese con l’ossessivo caso, è costretto a restare. Il neocommissario, inizialmente, sottovaluta queste uccisioni fin quando un dubbio inizia ad assalirlo senza sosta. Potrebbe essere un particolare rituale ma, non avendo nessuna cultura nel campo esoterico, deve rivolgersi ad un’esperto in materia. Un anziano professore gli parla della storia della creazione, deducendo che il fanatico ricorre al lunedì in quanto tale giorno ne rappresenta, nella Bibbia, l’inizio mentre gli animali uccisi sono un crescendo che dovrebbe concludersi con la morte di alcune persone, prevista entro sabato. La polizia riunisce, attraverso uno stratagemma, tutta la gente del paese, con cognomi che iniziano con la lettera “O”, all’interno di un cinema allo scopo di sventare l’attentato ed acciuffare il killer. L’organizzazione dell’evento viene affidata all’immancabile vicecommissario Mimì Augello che, durante la serata, coinvolge Montalbano, particolarmente imbranato nella veste di oratore, in una divertente gag. All’appello tutti i civili presenti, o quasi. Ne manca uno. E’ Saverio Ostellino, il figlio di un professore appassionato di esoterismo! I buoni corrono disperamente in direzione dell’abitazione del sospettato, il quaale ovviamente non è in casa. Ma la piacevole visita permette di raccogliere indizi sufficienti ad incriminarlo. La corsa contro il tempo continua. Questa volta verso il cimitero del paese. Appena arrivati scovano degli esplosivi, sistemati tutti intorno alla struttura. Il diabolico piano è temporaneamente sventato ma il malfattore è riuscito a fuggire. Montalbano telefona i colleghi impegnati al cinema i quali gli fanno presente che è appena arrivato “l’Ostellino mancante “. Si corre nuovamente. Destinazione cinema. Giunti all’entrata, i poliziotti temporeggiano nell’attesa di verificare l’effettiva posizione dell’uomo in sala. Il fanatico svanisce nel nulla. E’ arrivato il momento di mettere a soqquadro l’edificio! Eccolo lì, in uno dei camerini. Imbottito di esplosivo, lo pseudokamikaze snobba totalmente Salvo e i suoi. Un lampo di genio…il commissario gioca la sua ultima carta. Cita alcuni versi letti in un libro esoterico e riesce a convincere il pazzo di essere un suo discepolo. Non appena abbassa la guardia, tutto il corpo di polizia gli salta addosso. Inchiodato! Finalmente ci si può dedicare alle preoccupazioni personali. Purtroppo, però, non sempre indagare porta a scoperte piacevoli. Livia è nel luogo di vacanza con un altro? L’instancabile commissario si invola alla volta dell’ultimo mistero da scoprire. Arrivato presso il luogo del reato, non può fare a meno che sedersi fuori ad un bar. In preda alla disperazione, chiude gli occhi immaginando “l’inimmaginabile”, ma qualcosa lo fa sobbalzare dalla sedia. E’ Livia ! La prima reazione è un accenno d’ira, placato quasi istantaneamente da un’inaspettato colpo di scena. Continua alla pagina seguente.
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Il fantomatico Simone, il tedesco in compagnia del quale la donna sarebbe stata durante la sua assenza, non si rivela tale. Simone altri non è che la madre di Livia. Sulle note di questo simpatico lieto fine, si conclude la serie del giovane Montalbano. Sarà anche deformazione professionale ma questa volta è cascato proprio male, caro commissario.
Una buona dose di humor e azione fanno da sfondo a questa fedele trasposizione televisiva, diretta da Gianluca Maria Tavarelli, dei racconti che vedono protagonista il personaggio partorito dalla geniale mente di Andrea Camilleri. Cast all’altezza del non semplice compito, visto l’incredibile successo dello storico Montalbano calvo e attempato interpretato dal superbo Luca Zingaretti, con un ottimo Michele Riondino nei panni dell’insolito Montalbano, pieno zeppo di folti capelli ricci. A dimostrazione del successo riscosso, gli indici di ascolto raccolti. Sarà difficile dimenticare il giovane pubblico ufficiale, tanto capelluto quanto baffutto, pronunciare, con fare spavaldo, il ridondante cavallo di battaglia “Montalbano sono !”