Chi l’ha visto? Nella puntata del 26 settembre 2012 ha rese note importanti novità sul delitto di Yara Gambirasio. A quanto pare gli inquirenti sono riusciti a scoprire a chi appartenga il dna trovato sia sui pantaloni che sul corpo della ragazza. Mediante una scrupolosa ricerca nella discoteca di Chignolo D’Isola, dove i ragazzi vengono registrati una volta entrati nel locale, è stato scoperto che il dna apparterrebbe ad un ragazzo peruviano, di cognome fa Guerinoni. Ciò ha permesso agli inquirenti di risalire al ceppo famigliare, poiché il dna, seppur appartenente a codesta famiglia, non corrisponde perfettamente al ragazzo. La famiglia Guerinoni è stata sottoposta al test , finché la signora Vittoria ha dato il dan di suo fratello Giuseppe, il quale è deceduto nel 1999, attraverso un francobollo. Grazie questo piccolo oggetto, il campo si è ristretto ulteriormente, in quanto il dna dell’uomo è molto simile a quello del nipote peruviano, il ché ha portato gli inquirenti a sottoporre i figli di Giuseppe al test del dna, che purtroppo non ha dato risultati positivi. Questo dato ha quindi fatto ipotizzare alle forze dell’ordine che probabilmente l’uomo potesse aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio, e questi spiegherebbe la sola somiglianza del dna trovato sul corpo di Yara. Intervistata dall’inviato del programma, la signora Vittoria, sorella di Giuseppe, ha spiegato che questa rivelazione è stata shoccante sia per lei che per il resto della famiglia, e che suo fratello, malgrado lavorasse come corriere, era un uomo legato alla sua famiglia, e che tutte le notti tornava a casa, escludendo quindi relazioni al di fuori del matrimonio da parte di suo fratello. Pur di far emergere la verità, Vittoria sarebbe disposta a concedere alle autorità la riesumazione del corpo del fratello, in maniera tale da poter fare maggiori accertamenti. A Chi l’ha vissto Federica Sciarelli riapre il caso di Angela Celentano, scomparsa ben tredici anni fa, quando aveva solamente tre anni: i genitori, dal momento della scomparsa hanno aperto un sito dedicato alla figlia, all’interno del quale vi sono delle foto, dei video e dei racconti, tradotti in tutte le lingue del mondo, sulla vita di Angela prima di quella tragica giornata. I genitori non si sono mai arresi, ma anzi, hanno continuato insistentemente le loro ricerche, collaborando addirittura con l’FBI, e grazie alle tecnologie avanzate, è stata fatta una foto che dovrebbe rappresentare Angela al giorno d’oggi: grazie questo sito e al suo continuo aggiornamento, una ragazza messicana di nome Celeste ha contattato i genitori di Angela, spiegando che la storia della piccola combacia per molti versi con la sua, inviando sul sito la sua attuale fotografia.La speranza dei genitori di aver ritrovato la figlia viene però stroncata sul nascere, in quanto la mail risulta essere quella della figlia di un parlamentare messicano, il quale esclude la possibilità che la ragazza sia figlia dei Celentano, costringendo i genitori di Angela a proseguire senza sosta le loro ricerche mediante il loro sito internet.
Il terzo caso affrontato a Chi l’ha visto? è la scomparsa di Roberta Ragusa: il 24 settembre vengono fatte delle ricerche, da parte di inquirenti, militari e unità cinofile, nel parco di San Rossore, unica zona non ancora controllata, nella quale però ci sono degli animali selvatici che potrebbero far sparire un’eventuale cadavere, cibandosi delle carni. Le ricerche non hanno ancora dato degli esiti positivi o negativi, ma una cosa è certa: il marito Antonio Logli rimane indagato e continua a tacere, a differenza di come si comportava poco dopo la scomparsa della moglie, lanciando appelli e nascondendo la sua relazione con la baby sitter ed impiegata della scuola guida, relazione poi confessata agli inquirenti, poiché le incongruenze dello stesso Logli lo hanno portato ad ammettere il vero, malgrado inizialmente sostenesse di avere soltanto rapporti lavorativi con la donna. Continua alla pagina seguente.
Lo svilupparsi delle indagini ha portato il marito ad essere indagato, come atto dovuto e forse in base al fatto che avrebbe provato a distruggere delle prove importanti come mail, messaggi e chiamate fatte alla baby sitter sua amante, ed allo strano comportamento adottato dallo stesso Logli, come la pulizia precisa dell’uscio di casa, esaminato poi dagli inquirenti. Vengono poi intervistati alcuni cittadini: un uomo ricorda che dove si trova il bar dove Roberta è stata vista in pigiama alle due di notte, in passato c’era l’aula di teoria della scuola guida dei Logli. La titolare del bar continua ad affermare di aver visto la donna vestita in quel modo ed in quell’orario. Si passa poi ad esaminare il caso di Paola Landini, donna scomparsa il 15 iugno di quest’anno: il servizio mandato in onda propone un’intervista al figlio, che spiega che prima di tutto sente la mancanza della madre, la quale è una persona solare e sempre piena di vita, il quale è riuscita a crescerlo senza aver bisogno del marito, con il quale ha appunto divorziato, aggiungendo che dopo diversi flirt, sua madre ha trovato la felicità assieme a Roberto Brogli, presidente del club di tiro al piattello, club nel quale sua madre andava regolarmente, concludendo il discorso spiegando che sua madre non aveva motivi validi per allontanarsi. Nello stesso servizio viene anche intervistato il custode del luogo dove si svolge il tiro al piattello, Francesco Liciardo, che spiega che la macchina della donna era sul luogo del ritrovamento dalle otto del mattino, e che il compagno Roberto ha atteso invano l’arrivo della donna fino a tarda sera, dopo di ché ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che dopo aver forzato l’auto, hanno trovato al suo interno gli oggetti appartenenti alla donna, ovvero telefonino, borsetta, diario ed altri oggetti.
In studio sono presenti sia il figlio che il consulente investigativo Ezio Denti: il figlio ripete quanto detto nell’intervista, ovvero che sua mamma non aveva motivo valido per allontanarsi, mentre il consulente, dopo aver lodato le forze dell’ordine per la prontezza con la quale sono intervenute, sostiene che le modalità del ritrovamento dell’auto non fanno presumere che l’allontanamento sia volontario; viene poi mostrato un nuovo servizio con protagonista l’avvocato di un amico della donna, Stefano Giovanardi, il quale spiega che il suo cliente, dopo l’ammonimento da parte delle forze dell’ordine a causa di un comportamento eccessivo corredato da telefonate moleste, aveva interrotto il rapporto d’amicizia con la donna e da quel momento, l’aveva lasciata in pace, sostenendo che il suo cliente ha mantenuto la parola data. La parola passa di nuovo al figlio ed al consulente, col primo che dice che probabilmente si tratta di allontanamento non volontario, aggiungendo che non farà appelli poiché sua madre lo avrebbe già contattato, mentre il consulente conclude sottolineando il fatto che secondo lui, l’auto di Paola è stata portata in quel luogo da altre persone e non dalla donna stessa.