La scomparsa di Angela Celentano è al centro della nuova puntata di Quarto Grado, in diretta dal centro Palatino di Roma, questa sera, alle 21.10, su Retequattro. Il programma condotto da Salvo Sottile e da Sabrina Scampini che si occupa dei casi di cronaca nera ancora irrisolti va a scavare nel passato per far luce su una vicenda che ha colpito l’opinione pubblica ben sedici anni fa. La piccola Angela è, infatti, scomparsa nel 1996 sul Monte Faito durante una gita con i genitori. E a ridare le speranze proprio ai coniugi Celentano, Maria e Catello e una fitta corrispondenza di mail giunte alla sorella. Firmataria sarebbe proprio Angela che sotto il nome di Celeste confida di essere fuggita e vive in Messico. Dal dicembre, scorso, però la corrispondenza si è interrotta bruscamente. Leffetto della notizia ha però aperto una nuova pista e dato il suo contributo per riattivare le indagini della polizia italiana, ora in collaborazione con quella messicana. Quarto Grado ritorna poi a ricostruire passo passo lomicidio di Melania Rea, la giovane donna trovata cadavere in un bosco di Somma Vesuviana. In attesa della riapertura del processo in cui è imputato Salvatore Parolisi, rinchiuso da un anno nel carcere di Castrogno, la trasmissione torna sulle consegne delle nuove perizie che non chiariscono lora certa della morte della donna. Mancano, infatti, elementi fondamentali per una valutazione precisa, come ad esempio lora dellultimo pasto e la quantità di caffeina assorbita dallintestino della donna. Dallo studio delle larve, il perito è riuscito a rilevare che la morte può essere sopraggiunta prima del tramonto del 18 aprile ma prelievi più accurati nei giorni seguenti il ritrovamento del cadavere della vittima avrebbero potuto portare ad una svolta nelle indagini. Altri casi irrisolti troveranno spazio nella puntata di stasera di Quarto grado, primi fra tutti quelli che vedono coinvolte Roberta Ragusa, scomparsa ormai da mesi, e Yara Gambirasio, il cui omicidio è ancora impunito. Secondo le ultime notizie, il Dna trovato sul corpo della ragazzina non è stato contaminato dai medici che hanno eseguito l’autopsia sulla ragazzina.
Il verdetto dei laboratori della polizia scientifica di Roma ha escluso l’ipotesi che il profilo genetico trovato sulla vittima che appartenente a una persona ignota di sesso maschile potesse aver subito una contaminazione involontaria.