Stasera, martedì 1 novembre 2016, su Cielo andrà in onda la nona puntata della seconda stagione del reality “Alessandro Borghese – 4 ristoranti”. Nell’episodio di questa sera si fa tappa in Etruria alla ricerca del miglior ristorane di Confini. Ieri in occasione della Fiera del tartufo di Acqualagna lo chef Alessandro Borghese ha ricevuto la Ruscella d’Oro: “A questo tubero abbinerei tanto rock, un pezzo dei The Cure. Ho promesso che porterò la mia trasmissione “4 Ristoranti” ad Acqualagna la prossima stagione”, ha detto Borghese prima di un cooking show come riporta Il resto del Carlino. Ricordiamo che l’hashtag ufficiale per commentare la puntata sui social è #Ale4Ristoranti. Oltre a poter vedere i due episodi di “Alessandro Borghese – 4 ristoranti” (uno in replica) sintonizzandovi su Cielo alle 21.15, potrete seguire il programma anche in diretta streaming sul sito dell’emittente tv, cliccando qui.
Questa sera, martedì 1 novembre 2016, alle 21.10 su Cielo va in onda la nona e penultima puntata della seconda stagione di “Alessandro Borghese – 4 Ristoranti”. Lo chef Borghese farà tappa in Etruria – tra Toscana, Lazio e Umbria -alla scoperta delle migliori trattorie tradizionali e di confine. L’Etruria, infatti, raccoglie tre tradizioni gastronomiche del centro Italia, per una cucina dai sapori forti e genuini. Stasera Alessandro Borghese visiterà quattro ristoranti che si contenderanno il titolo di “Migliore trattoria di confine”: “Da Gianfranco” a Trevinano, “Hosteria da Pantalla” a Pitigliano, “Da Ciccio alla Capannaccia” ad Acquapendente e “Duca di Orvieto”. Come sempre i quattro gestori si valuteranno su menu, servizio, conto e location. Conosciamo meglio i quattro ristoranti. “Da Gianfranco” prende il nome dal proprietario, Gianfranco Delli Campi che lavora con la moglie Anna, di Salerno. Nel locale si fa tutto a mano e si punta sulla pasta, sul cinghiale, sui pennuti alla griglia e sui dolci della casa. La proprietaria dell’“Hosteria da Pantalla” è Silvia Chiatti, che si occupa della sala e dei dolci, mentre la madre è in cucina. Il menù è strettamente tradizionale: non si possono non assaggiare i tortelli con il ragù di cinta. “Da Ciccio alla Capannaccia” è da quarto anni nelle mani di Daniele Polici, della fidanzata Elena e della mamma, che ha portato in cucina le ricette del padre. La cucina è casereccia, i prodotti sono tutti a km 0, provenienti da Lazio, Umbria e Toscana. Il “Duca di Orvieto” è affidato alle cure della chef e proprietaria Adler Bonavera, che fa anche da sommelier. Di origini trentine, Adler propone una cucina ispirata alle ricette del 1500. Nel menu ci sono anche i formaggi di pecora fatti in casa.