La grande esperienza e lascito che Cino Tortorella ha donato ai suoi “eredi” è stato ricordato con una intervista alla Stampa dal collega per alcuni anni in Rai nel mondo “bimbi”, Giovanni Muciaccia. Chiaro, lo Zecchino d’oro non è comparabile ad Art Attack ma restano due simpatici e begli esempi di tv per ragazzi, divertenti, allegri e quasi mai banali. Al giovane volto tv è stato chiesto di ricordare quella sua prima esperienza quando conduceva “La Banda dello Zecchino” e Muciaccia ha espresso un elogio assai importante al maestro Cino Tortorella. «Straordinaria la sua capacità di dialogare con i bambini. Sapeva fare le domande giuste per solleticare la spontaneità e la freschezza dei più piccoli», spiega Giovanni Muciaccia. Per il conduttore , il Maestro Zurlì era, è e rimarrà per sempre inimitabile: «Si metteva al livello del bambino, li ascoltava con rispetto ed era bravissimo nello suscitare risposte spiazzanti e imprevedibili». Quando poi viene chiesto dal collega della Stampa se l’esperienza di Cino nello Zecchino sia in qualche modo replicabile, il commento di Muciaccia è assai netto: « non credo sia possibile. Il marchio “Zecchino d’oro” è intramontabile, rimangono le canzoni e l’attenzione ai giovani telespettatori. Ma quello che hanno saputo creare Cino, insieme alla direttrice del coro Mariele Ventre, all’ideatrice di Topo Gigio Maria Perego, alla voce Pino Mazzullo, non può essere replicabile».



Domani pomeriggio Cino Tortorella vedrà il suo ultimo saluto nella chiesa Divina Provvidenza di Quinto Romano a Milano: le esequie per il Mago Zurlì porteranno i tanti amici, fan e nostalgici della tv di un tempo, educata e positiva, che ha di fatto consentito a molti bambini di crescere con il mito dello Zecchino d’oro e il mito ovviamente del buon Zurlì in calzamaglia. L’ultimo saluto, in accordo con la famiglia, vedrà i canti come prevedibile dello stesso coro dell’Antoniano di cui Tortorella ha visto passare numerose generazioni di voci bianche. In qualche modo è una sorta di ricongiunzione dopo un ultimo periodo amaro tra Cino e il coro di Bologna diretto da Sabrina Simoni: come infatti ricorda Repubblica, Tortorella è stato il padre indiscusso dello Zecchino d’oro conducendolo ininterrottamente fino agli anni Duemila. Poi però la separazione per qualche attrito di troppo, e forse per la necessità della Rai di voler cambiare e rinnovare. Un ultimo saluto per rimettere a posto i vecchi attriti e per poter regalare al buon Cino Tortorella il saluto e l’addio che merita.



In occasione dei funerali del Mago Zurlì, all’anagrafe ovviamente Cino Tortorella, il Coro dell’Antoniano di Bologna parteciperà per cantare durante la messa di cordoglio per la morte di questo straordinario autore e protagonista della tv che fu. Con una nota pubblica il coro dello Zecchino d’oro ha fatto sapere come «in accordo con la famiglia il funerale verrà accompagnato dal Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna». Per le piccole voci bianche, «questa presenza vuole rendere omaggio nel modo più semplice e sincero a chi per primo ha saputo valorizzare con uno strumento nuovo come quello della televisione il mondo dell’infanzia», spiega la nota dell’Antoniano. Appuntamento dunque a Milano domani per l’estremo saluto, con lo stesso coro dello Zecchino d’oro che si «stringe attorno alla famiglia di Cino Tortorella che vogliamo ricordare con la sua calzamaglia azzurra mentre sorride immerso tra i bambini».

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