Teddy Reno, il nostro Totò: “la sua telefonata? Ho pensato ad uno scherzo” – Grazie al sito replay di casa Rai chi non ha visto lo speciale Il Nostro Totò in onda su Raidue per ricordare il re della risata a 50 anni dalla sua morte, possiamo vedere un video tratto dal backstage del programma dove non sono mancate gli aneddoti, i racconti ma anche le canzoni. Nell’Auditorium Rai lo stesso Teddy Reno non ha solo raccontato il loro primo incontro ma si è lasciato andare cantando «Chella là», «Statte vicino a me»; e «Questa piccolissima serenata». Ecco qui il video che ci porta dietro le quinte del programma a cui hanno preso pare anche Nina Frassica e Renzo Arbore, tra gli altri, Carlo Croccolo, Isa Barzizza, Fausto Cigliano, Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Maurizio Casagrande, Francesco Scali e Angela e Marianna Fontana.
Teddy Reno, il nostro Totò: “la sua telefonata? Ho pensato ad uno scherzo” – Questo fine settimana non è stato solo quello della Resurrezione e della Santa Pasqua ma anche quello di Totò, che si è spento a Roma proprio il 15 aprile di 50 anni fa. Una serie di mostre, eventi, programmazione tv e speciali hanno voluto rendere omaggio al genio che ha cambiato il modo di fare teatro e tv basandosi su comicità, realismo e portando sullo schermo l’Italia povera e che ha fatto dell’arte di arrangiarsi la sua forza. Il nostro Totò era lo speciale andato in onda su Rai2 alle 23.30 con la conduzione di un’attrice napoletana DOC ovvero Serena Rossi. Proprio durante la puntata, tra le varie testimonianze di ospiti abbiamo potuto assistere al racconto di Teddy Reno.
Teddy Reno ricorda l’incontro con il Principe della risata dicendo: “Avevo 10 anni e già lo amavo. Quando venne a Trieste con una sua rivista, andai a vederlo e mi infilai anche in camerino per l’autografo […] E lui: Che cosa vuoi fare da grande?; Cantare [….+ Molti anni dopo, nel ’48, ero già famoso grazie a un solo brano, Addormentarmi così, tra le tue braccia; mi esibivo al Jackie Club di Roma; entrò, mi riconobbe e mi volle al suo tavolo. Da allora nacque tra noi un’amicizia ferrea, fatta di stima e affetto. Sette anni dopo, mentre ero a New York, mi arrivò la telefonata di un dirigente della Titanus: Totò ti vuole come coprotagonista di un suo film. Credevo fosse uno scherzo“.