Da chi è formata la classifica dei politici che alimentano odio e intolleranza? Secondo un’analisi condotta da Amnesty International Italia prima delle elezioni europee, i candidati leghisti hanno condiviso i post che hanno catalizzato più insulti, offese e minacce. L’organizzazione no-profit ha valutato 100mila contenuti condivisi da candidati e capi di partito dal 15 aprile al 24 maggio 2019. Dallo studio è emerso che i signori dell’odio online hanno un colore politico ben definito: il verde della Lega. I leghisti sono infatti i politici che firmano i post che maggiormente capaci di fomentare odio e sentimenti negativi, insulti e minacce. Un post di Angelo Ciocca, allora candidato al Parlamento europeo per la Lega, poi eletto, su due fermi per terrorismo ha scatenato repliche offensive e discriminatorie. «Al muro e fucilatelo» e «Sono qui a portarci la guerra, pena di morte» sono solo due esempi. Ma sul podio ci sono due donne: Alessandra Cappellari, non eletta, e Silvia Sardone, che invece ha ottenuto il seggio in Parlamento e inaugurato l’esordio a Bruxelles con un selfie con Marine Le Pen, leader dell’estrema destra francese.



CLASSIFICA POLITICI DELL’ODIO ONLINE DI AMNESTY INTERNATIONAL

La campagna online è stata dunque analizzata da Amnesty International Italia per capire quanto e come i leader politici italiani abbiano contribuito ad alimentare odio e intolleranza. Il bersaglio sono principalmente i migranti. Il modus operandi è semplice: si prende una notizia di cronaca con i migranti come protagonisti negativi e la si dà in pasto ai social. Ma nel mirino finiscono anche le donne, che non vengono attaccate direttamente dai politici, ma dagli haters. Le donne in politica comunque ricevono più del doppio degli attacchi dei colleghi e oltre uno su quattro è sessista. Merita un discorso a parte il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, re indiscusso dei social per quanto riguarda i politici. Il 23 maggio scorso si è scoperto che la settimana prima delle elezioni europee Salvini aveva pagato 30mila e 581 euro per promuovere 11 contenuti. Di questi, quattro avevano per tema l’immigrazione e presentavano i migranti in modo negativo. Amnesty International Italia ha individuato 117 commenti offensivi e/o discriminatori in 40 giorni sui profili social di Salvini, 88 su quelli di Silvia Sardone, 56 su quelli di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), 42 su quelli di Daniela Santanché (Fratelli d’Italia).



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