Nel coro delle celebrazioni per il campionato della Juventus, c’è – e non sarebbe giusto non ammetterlo – una linea d’ombra: Alessandro Del Piero. Il capitano si sta comportando da professionista esemplare, ma non è trattato allo stesso modo da società e tecnico. Sgomberando il campo da ogni equivoco, Antonio Conte sta conducendo in acque tranquille la nave della Juve dopo stagioni (e le ricordiamo bene) di navigazione nella burrasca. La squadra ha un gioco e ha la capacità di imporlo alle altre compagini. Ad oggi non ha ancora steccato una prova a parte il primo tempo contro il Napoli. Allo stesso tempo è riuscito a infondere la cattiveria agonistica che tanto mancava alla Vecchia Signora. Tracciati gli elogi, bisogna avere il coraggio di dire che lo status quo di Alessandro Del Piero non è certo positivo. L’ultima nota stonata, in ordine di tempo, è stata la gara del San Paolo quando l’ex compagno di squadra (Conte) ha inserito Pinturicchio al 91’, a giochi praticamente fatti. Una mossa – per chi ha giocato a calcio – difficile da digerire. Si fa con i giovani o con i giocatori di secondo piano, non con un’icona del calcio e una bandiera della Juve come Alessandro. Resta da chiedersi se il numero dieci bianconero non possa essere ancora utile alla causa. Secondo molti addetti ai lavori Ale potrebbe ritagliarsi uno spazio importante a gara in corso per incidere – con la sua classe – sul corso della partita. Con questo scarso utilizza sembra, comunque, sempre più vicina la fine della sua storia con la Juve: purtroppo a giugno le strade si divideranno. Del Piero non merita questo trattamento, anche perché nello spogliatoio (come ricorda spesso) è ancora il capitano. Forse Conte sta esagerando (un po’ alla Mourinho e un po’ alla Capello), ma lo fa con il benestare della società. E i tifosi? Si dividono. Per la maggior parte contano i risultati (che danno ragione al tecnico), per i più romantici Alessandro meriterebbe maggiore attenzione. Il mister salentino non deve commettere l’errore di estromettere dal progetto alcuni interpreti, anche perché le assenze per squalifica o gli eventuali infortuni sono sempre dietro l’angolo. Adesso arriva la prova del nove contro il Cesena, l’occasione per dare spazio anche a qualche altro giocatore fin qui ai margini: parliamo di Del Piero, ma anche di Quagliarella e dello stesso Krasic. Mancherà Pirlo…
…(il suo posto sarà preso da Marchisio) con la conferma del paraguayano Estigarribia; in attacco serve un turno di riposo per Vucinic, stanco e messo a dura prova dal gioco di Conte.
(Luciano Zanardini)