Secondo l’editorialista del New York Times, Paul Krugman, “il modello italiano contro il coronavirus ci fa vergognare”. Gli Stati Uniti con circa 4 milioni di persone contagiate sono tra i paesi attualmente più colpiti al mondo e non si vede fine alla pandemia. I morti sono 150mila, una cifra enorme. “In Italia all’inizio gli ospedali erano sovraffollati; il conto iniziale delle vittime era terribile. Tuttavia, la curva ha raggiunto un picco dopo poche settimane e ha poi iniziato un ripido declino. La Casa Bianca sembrava ritenere che gli Stati Uniti avrebbero seguito un simile percorso” scrive il giornalista, ma, aggiunge, negli Usa la curva è rimasta piatta per due mesi poi è iniziato un rapido incremento dei contagi. “A questo punto, non possiamo fare altro che guardare con invidia al successo dell’Italia nel contenimento del coronavirus: i ristoranti e i bar sono aperti, anche se con delle restrizioni; la vita è tornata in buona parte alla normalità e il tasso di mortalità dell’Italia è attualmente meno di un decimo di quello degli Stati Uniti. In media, in base ai dati recenti, per Covid-19 muoiono oltre 800 statunitensi e circa una decina di italiani ogni giorno”.
CORONAVIRUS, NYT ESALTA IL MODELLO ITALIA
L’editorialista si chiede come mai l’America abbia potuto far peggio dell’Italia: “Con tutti i suoi problemi, l’Italia è un Paese serio ed evoluto, non un teatrino di commedianti. Tuttavia, l’Italia è entrata nel periodo della pandemia con svantaggi enormi rispetto agli Stati Uniti. La burocrazia italiana non è nota per la sua efficienza, né i cittadini sono famosi per la loro attitudine a seguire le regole. Il governo è pesantemente indebitato, e questo debito conta perché l’Italia non ha una propria valuta; questo significa che non può fare quello che facciamo noi e stampare molta moneta in tempo di crisi”. Colpa dell’amministrazione Trump, dice, che ha spinto per una rapida riapertura e ignorato gli avvertimenti degli scienziati. Anche i cittadini hanno rifiutato le precauzioni basilari come le mascherine aggiunge. E adesso il quadro è che decine di milioni di lavoratori perderanno i sussidi alla disoccupazione. I senatori repubblicani vogliono ridurre i benefit da 600 a 100 dollari alla settimana: “In questi giorni gli americani non solo invidiano il successo dell’Italia nel fronteggiare il coronavirus, il suo rapido ritorno a una sorta di normalità che è solo un sogno distante per un Paese che una volta si congratulava con sé stesso per la sua cultura del ‘si-può-fare’. L’Italia è spesso ritratta come ‘il malato d’Europa’. E allora noi che cosa saremmo?”.