Se in Italia, in particolare al Sud, sono stati oggetto di accuse feroci quei giovani – e le loro famiglie – che hanno fatto rientro dal Nord nel bel mezzo dell’epidemia di coronavirus col rischio di portare il contagio nelle loro case, negli Usa un uomo di New York ha tagliato alla radice ogni problema rifiutandosi di far tornare il figlio ventunenne dopo che lo studente universitario era andato a fare una vacanza in Texas. Secondo il New York Post, il 51enne Peter Levine ha cercato di convincere suo figlio, Matt, a terminare le vacanze in anticipo. Matt e i suoi amici dello Springfield College hanno visitato South Padre Island, una meta popolare per le vacanze di primavera. Il gruppo ha trascorso molti giorni riunendosi all’aperto e ascoltando musica dal vivo. E ogni giorno Peter dice di aver cercato di convincere Matt a tornare a casa. Quando Matt e i suoi amici si sono decisi a tornare, però, papà Peter ha detto loro che era troppo tardi: non c’era “nessuna possibilità” di andare a prenderli all’aeroporto.
CORONAVIRUS, PADRE LASCIA FIGLIO FUORI CASA: “METTE A RISCHIO I NONNI”
La comitiva di amici si è organizzata per fare rientro a casa dall’aeroporto tramite il servizio di auto, ma quando pensavano che il più fosse fatto Peter è intervenuto, come riporta Fox8: “Sono scesi dall’auto vicino al nostro vialetto e io gli ho detto: “Fermi dove siete! Non andate oltre!”. Alla base dell’intransigenza di Peter, pare, non un ragionamento egoistico, piuttosto la preoccupazione che i nonni di Matt fossero esposti al coronavirus o ad altri potenziali germi che il gruppo avrebbe potuto contrarre durante la vacanza. Peter ha precisato: “Voglio bene a mio figlio, ma non avrebbero dormito qui. Ho detto: “Se qualcuno di voi deve fare pipì, abbiamo dei cespugli”. Due di loro mi hanno ascoltato”. Matt e i suoi amici, dunque sono stati costretti a guidare per due ore fino agli appartamenti del campus. Un padre senza cuore? Non proprio visto che Peter ha riempito la macchina di Matt di sacchetti di generi alimentari e gli ha dato 300 dollari in contanti. Anche perché “il loro contratto d’affitto termina a giugno e nessuno dei genitori li vuole a casa. È troppo rischioso”, ha detto Peter.