Il test degli anticorpi che serve per capire se si è stati infettati o meno dal coronavirus, il temibile covid-19. Il test, come sottolineato dai colleghi di Fanpage, serve anche per capire se si è sviluppata l’immunizzazione alla stessa patologia, di conseguenza, se si ripeterà o meno l’infezione da covid-19. Attenzione però, questo tipo di test non sostituisce il tampone rino-faringeo che serve invece per diagnosticare o meno se si è positivi al coronavirus attraverso l’analisi dei campioni biologici. A specificarlo è il Cts, il Comitato tecnico scientifico in prima linea per fronteggiare l’emergenza coronavirus, che spiega: “I test basati sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che di tipo IgG) diretti verso il virus Sars-Cov-2 non sono in grado di fornire risultati sufficientemente attendibili e di comprovata utilità per la diagnosi rapida nei pazienti che sviluppano Covid-19, e che non possono sostituire il test classico basato sull’identificazione dell’RNA virale nel materiale ottenuto dal tampone rino-faringeo”.



CORONAVIRUS TEST ANTICORPI: SE SI TROVANO PIU’ IGG ALLORA…

Data questa premessa, gli addetti ai lavori sostengono che i test degli anticorpi sono molto utili nel contrastare l’epidemia, e sono diversi i laboratori che li stanno rendendo disponibili ai vari cittadini. Fra questi anche il laboratorio Albaro di Genova, guidato dal noto virologo Giovanni Melioli: “Il test – come si legge sulla pagina Facebook della stessa struttura – si basa su una tecnologia avanzata (chemiluminescenza) e dopo un periodo di validazione presso il nostro laboratorio, risulta essere riproducibile, sensibile e specifico. A differenza dei test manuali, questo metodo è altamente automatizzato e risponde a tutte le caratteristiche di tracciabilità previste per una moderna indagine sierologica”. Qualora attraverso il test si venissero a trovare solo anticorpi di tipo IgM, è molto probabile che il paziente sia stato in contatto con il covid-19 in un periodo superiore alla settimana. Se invece venissero individuati sia anticorpi IgM che IgG, è invece probabile che il tempo di contatto risalga a 15/25 giorni prima. Infine, qualora ci fossero solo anticorpi IgG, è probabile che il paziente si sia di fatto immunizzato.

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