Mentre si moltiplicano le dichiarazioni nel mondo politico di sostegno alle proteste studentesche o di solidarietà al progetto di riforma della scuola voluto dal Ministro Gelmini, prendono corpo in molte città italiane i cortei di protesta degli studenti. 

Il clima politico, quindi, si radicalizza e mentre il premier da Pechino precisa che le sue dichiarazioni sull’utilizzo delle forze dell’ordine per garantire la regolarità delle lezioni universitarie e scolastiche nelle loro sedi naturali sono state travisate dai media il ministro ombra del Pd per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani attacca il governo: «Sui cambiamenti per la scuola siamo  pronti a discutere, ma suoi tagli no». «Non si possono affrontare con odio e manganellate – ha proseguito lo stesso Bersani –  le richieste di studenti e famiglie». Dichiarazioni a cui Carlo Giovanardi (PdL) replica a distanza così: «Il Parlamento è luogo ideale per un dialogo, che però diventa difficile e problematico quando si assumono atteggiamenti poco costruttivi». «Il dialogo – ha aggiunto Giovanardi – è difficile quando, rispetto a riforme che sono indispensabili per il nostro Paese, si cavalcano proteste fine a se stesse, senza proposta, come accade  per la scuola. Specialmente perché tutti gli osservatori sanno che nella scuola italiana c’é assolutamente bisogno di una riforma»  

Di incentivi agli insegnanti para invece Bakitalia per bocca del suo vice-direttore generale Ignazio Visco, che definisce la scuola oggi come «una priorità per il nostro Paese» e sottoline a come «il miglioramento della qualità del capitale umano richiede quindi interventi importanti sulla scuola e sull’universita», fra i quali la revisione degli «incentivi che guidano l’apprendimento come l’attività di insegnamento» ma, ha ricordato lo stesso Visco, un punto fondamentale è che questi riconoscimenti non siano indiscriminati e che «va apprezzato e compensato il merito là dove si manifesta, è necessaria una migliore e più continua valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati, occorrono infrastrutture e ambienti scolastici adeguati e attraenti».    

La situazione delle proteste in Italia (Aggiornato alle 14,30)

Disordini a Lecce
La polizia ha denunciato 16 ragazzi, tutti minorenni, ritenuti tra i  responsabili degli assalti vandalici compiuti ieri mattina in  alcuni istituti scolastici del capoluogo salentino. I ragazzi  denunciati frequentano vari istituti superiori della città.    Ieri mattina un centinaio di giovani che manifestava contro  il ‘decreto Gelmini’, col volto coperto da passamontagna, ha  compiuto veri e propri blitz in cinque scuole superiori  arrivando in alcuni casi ad interrompere le lezioni. Nel liceo  scientifico Banzi sono stati compiuti vari atti vandalici. Il  gruppo ha divelto banchi, rotto porte, finestre, lavagne e  cattedre e suppellettili varie. E’ stata anche presa a calci  l’automobile di un professore.     

Occupazioni a La Spezia 
Dopo il liceo scientifico  Pacinotti, occupato da tre giorni, alla Spezia gli studenti  hanno occupato anche il liceo sociopedagogico Mazzini. E questa  mattina si vota al liceo classico Costa che ha già attivato da  ieri una forma di sospensione didattica con le aule aperte anche  al pomeriggio, l’interruzione dei saggi e delle interrogazioni. Si allarga così anche nello spezzino la protesta contro i  decreti del ministro Gelmini, al centro di una giornata di  cortei, ieri, in cui complessivamente sono scesi nelle strade  oltre tremila studenti: accanto agli istituti scolastici  superiori, anche la delegazione dei giovani universitari del  Polo Marconi, che denunciano “i tagli alle risorse” e  paventano “una svendita dell’università pubblica a vantaggio  dei privati»   

Traffico in tilt a Napoli 
Stanno provocando pesanti  ripercussioni sul traffico in città a Napoli le manifestazioni  di protesta organizzate dagli studenti. Secondo quanto riferisce la polizia municipale, a determinare  la paralisi della circolazione sono il corteo che sta  percorrendo via Medina, all’altezza della Questura di Napoli, e  quello che si sta spostando tra via Duomo, corso Umberto e via  Mezzocannone  Due cortei di studenti contro la  riforma Gelmini sono in corso a Napoli. Una manifestazione con  la partecipazione di alcune centinaia di persone è partita da  piazza del Gesù diretta a piazza Municipio. Slogan contro il  ministro dell’Istruzione vengono urlati dai partecipanti,  studenti di licei tra i quali lo Sbordone e l’Alberti. In piazza anche gli studenti dell’istituto linguistico e  sociopedagogico Villari: il corteo, partito da piazza Nazionale  ha raggiunto la sede della direzione scolastica regionale. Gli studenti, dopo aver bloccato una corsia di via Marina  sedendosi a terra per un’assemblea pubblica, hanno ripreso il  loro percorso. Alla manifestazione si sono aggregati anche altri  studenti di scuole della città, in particolare del quartiere  Vicaria, come Fermi, Gadda, Garibaldi, Volta e Da Vinci.  Contatti sono stati stabiliti, riferisce un portavoce, con  scuole di altre zone, del centro storico e del Vomero, come  Vittorini e Genovesi per altre iniziative comuni di lotta.  

Mobilitazioni in Calabria e tensioni a Catanzaro
La protesta contro la riforma  Gelmini prosegue in tutta la Calabria. Oltre alle città  capoluogo che hanno ospitato cortei e assemblee si estende anche  nelle province la mobilitazione degli studenti.    Nel cosentino, ad Amantea, l’autogestione è in atto al liceo  scientifico, all’istituto professionale, al commerciale e  all’industriale. Per lunedì le scuole superiori della cittadina  tirrenica hanno programmato un corteo con dibattito in piazza.    In provincia di Catanzaro assemblee si svolgono al liceo  Campanella di Lamezia Terme con gli studenti che hanno  realizzato striscioni contro la riforma e discusso dei suoi  aspetti. Proteste anche al liceo scientifico di Sersale.  Mentre si registra al liceo classico Galluppi di Catanzaro l’aggressione al preside dap arte di tre ragazzi non identificati, esterni all’istituto.    

Cortei nella Capitale
Nella quartiere di Centocelle, alla  periferia della capitale, è in corso un corteo spontaneo di  protesta contro la riforma Gelmini a cui stanno partecipando  oltre 2.500 studenti. Grande l’affluenza dagli istituti  superiori Kant, De Chirico, Benedetto da Norcia, Levi Civita,  Amaldi. Lo rende noto l’Unione degli studenti di Roma. «Siamo qui anche oggi – spiega Luca, studente del Kant – per  rinnovare il nostro dissenso a questa riforma che minaccia  seriamente il diritto allo studio». Tra i numerosi striscioni, spicca quello del Kant, in un  inglese maccheronico, che recita: «Stend ap for ior rait.  Gelmini docet».