A spaventare gli italiani «più che criminalità e immigrazione sono l’instabilità del paese e la mancanza del posto di lavoro, che viene giudicato un “grave” problema sociale da circa due cittadini su tre». Così Giuseppe Roma, direttore del Censis fa un confronto, tra la ricerca “Indagine sul sentimento e sul significato di sicurezza in Italia”, condotta da Demos & PI per la Fondazione Unipolis, la cui sintesi è stata appena pubblicata dal mensile Safety & Security (ma risale al dicembre 2007 e i dati erano stati già diffusi allora) e il sondaggio condotto dal Censis per conto del World Social Summit – che si terrà a settembre organizzato dalla Fondazione Roma – in cui si legge che il 66% della popolazione considera grave il problema della disoccupazione nella propria città. Ma ecco i dati a confronto.
Dal check-up di Demos & PI emerge che in Italia ai primi posti della “sindrome dell’insicurezza” c’é la criminalità. Se nel 2005 l’80% di essi percepiva un suo aumento, nel 2007 superava l’88%. E su questo incremento pesa anche il binomio immigrazione-criminalità, tornato forte nella percezione del Paese, passato dal 37% del 2004 al 47% attuale. Inoltre il 55% arriva a condividere le severe misure prese dai sindaci di alcune città contro lavavetri e venditori irregolari. Nella stessa logica vanno le opinioni di quanti sostengono che i campi nomadi debbano essere sgomberati “e basta”, senza cercare soluzioni alternative.
Secondo Giuseppe Roma è innegabile che «dietro la questione disoccupazione si catalizzino le ansie e le paure individuali di una società che ha visto negli ultimi anni accrescere i margini di incertezza e di rischio». Anche se, secondo lo studio “Municipium”, realizzato sempre a luglio dal Censis ma questa volta con Rur (Rete Urbana delle rappresentanze), e dedicato a “I parametri sociali della città” si evince che soprattutto nelle grandi metropoli le paure degli italiani prendono forma nuove: prime tra tutte gli accampamenti abusivi di rom, che non sarebbero graditi dal 50% – percentuale che arriva al 71% nel caso degli abitanti di Roma – seguita a distanza dal timore degli ubriachi (59,3%) e della prostituzione (49,5%).
Ma c’é di più: nel corso degli ultimi 3 anni quasi un terzo degli italiani avrebbe subito uno scippo o un borseggio. E anche in questo caso la quantità aumenta a dismisura nelle grandi città.



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