Come anticipato oggi dal quotidiano Il Foglio, sarà resa pubblica domani una lettera del Papa sulla remissione della scomunica ai lefebvriani. La notizia è ormai ufficiale, e arriva direttamente dalla sala stampa della Santa Sede.
In questa lettera, indirizzata ai vescovi di tutto il mondo, Benedetto XVI spiega che dalla Fraternità San Pio X da molto tempo sono venute «molte cose stonate – superbia, saccenteria, unilateralismi», e si dice inoltre «rattristato» dal fatto che «anche cattolici, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco». Aggiunge il Papa che «proprio per questo ringrazio tanto più gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso e a ristabilire l’atmosfera di amicizia e di fiducia».
«Per amore di verità – aggiunge il Papa – devo aggiungere che ho ricevuto anche una serie di testimonianze commoventi di gratitudine, nelle quali si rendeva percepibile un’apertura dei cuori». Tuttavia Ratzinger osserva che «a volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio». Inoltre, sottolinea con forza il Papa «se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo».
Da quello che si è appreso il papa avrebbe inoltre deciso di «collegare» l’attività della Pontificia commissione Ecclesia Dei, organismo vaticano che finora si è occupato in prima persona dei rapporti con i lefebvriani, a quella di altri organismi, di fatto riducendo i suoi poteri. Dalla Commissione non arriva nessun commento: «Il presidente non c’è e la commissione – affermano negli uffici – non ha niente da dire».