Gli aquilani colpiti dal terremoto non saranno lasciati soli, anche se la ricostruzione, soprattutto nel centro storico del capoluogo, non avrà tempi brevi: è quanto ribadito da Berlusconi e Fini nelle visite alla zone terremotate compiute a Pasqua, giornata scandita ancora da scosse, controlli e verifiche su abitazioni e uffici pubblici – oltre mille gli inventari effettuati – e da un mesto e inusuale esodo dalla costa e dalla capitale verso L’Aquila.

Anche ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ha fatto mancare la sua presenza che – ha sottolineato – «segna la fine della fase di emergenza e l’avvio della ricostruzione». In tal senso il prossimo Consiglio dei ministri si terrà proprio nel capoluogo, per approvare il decreto per l’Abruzzo: il provvedimento dovrà prevedere fondi adeguati e il piano di intervento per gli aiuti alla popolazione. Berlusconi ha promesso che «nel più breve tempo possibile gli sfollati lasceranno le tende e saranno sistemati in alberghi e case che saranno reperite, anche grazie alla solidarietà degli italiani: entro due mesi sarà completato l’inventario di tutti gli edifici».

Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini – ieri in visita all’Aquila e nelle tendopoli di San Gregorio e Villa Sant’Angelo – ha ribadito agli sfollati che lo Stato non li lascerà soli, anche se i tempi della ricostruzione saranno lunghi, soprattutto per il centro storico; secondo Fini, «se ci sono delle responsabilità nei crolli sarà un dovere accertarle da parte della magistratura».

Intanto, è salito a 294 il numero delle vittime (è morto un ferito ricoverato a Teramo). Nel pomeriggio di ieri sono stati celebrati i funerali di altre quattro vittime, i cui corpi erano stati recuperati nelle ultime ore. Oggi sono in programma quelli di una donna e di un uomo estratti da un palazzo di via XX Settembre. È ancora il freddo comunque a preoccupare gli sfollati nell’aquilano: nella piana delle Rocche il termometro è sceso sotto lo zero, mentre al Com 2 di S. Demetrio – 1.800 persone e il cui numero continua a crescere – mancano invece i termoconvettori.

Attualmente sono 55 mila le persone assistite, delle quali 21.899 si trovano negli alberghi della costa, mentre altre 33.306 sono ospitate nelle 106 tendopoli sparse sul territorio: si ignora il numero degli sfollati che vengono ospitati da parenti e privati cittadini. Nella messa di Pasqua – nel cortile della caserma della Guardia di Finanza – l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, ha detto che «non ci devono essere polemiche sterili» e chi finora le ha fatte viene «esortato a guardare il fiume di solidarietà» arrivato da tutta Italia.