I potenti del mondo a portata di mano. Io, misero giornalista di provincia, in questi giorni mi trovo di fronte le persone che decidono il destino del nostro paese e presto anche del mondo. E’ notizia di oggi (ieri ndr), infatti, la volontà di Silvio Berlusconi di organizzare qui, a L’Aquila, nella cittadella delle istituzioni che è nata dentro la Scuola della Guardia di Finanza, il prossimo G8. Un appuntamento che in origine si doveva svolgere in Sardegna.
Oggi una nuova giornata di scosse, la più forte nel pomeriggio con magnitudo 4.0, e di maltempo. Verso ora di pranzo pioggia, vento e grandine hanno devastato la città, le tendopoli e, soprattutto, gli sfollati. Situazioni disperate che, si spera, entro pochi mesi dovranno scomparire. Lo ha detto Berlusconi che ha tenuto a L’Aquila la riunione del Consiglio dei ministri. Otto miliardi di euro per far risorgere la città. Tante iniziative del Governo per chi ha perso completamente la casa, per chi ce l’ha danneggiata. Interventi per la scuola, per favorire la ripresa delle attività universitarie e far tornare in città i ventimila studenti. Proprio gli studenti contano tante vittime per il terremoto, ma proprio gli studenti sono una certezza per dare vitalità al futuro.
I potenti del mondo a portata di mano. In questi giorni ho visto e ascoltato il premier Berlusconi molte volte. Tanti ministri, oggi ancor di più, con Brunetta che in conferenza stampa non si è seduto al tavolo di presidenza, ma accanto a me. Per un giornalista di provincia abituato al sindaco e al presidente della Provincia un approccio diverso con il mestiere, ma anche con la visione dell’Italia. Ho seguito il Presidente della Repubblica in visita in città. Mi sto apprestando alla visita di Papa Benedetto XVI, il prossimo 28 aprile, che dopo aver visitato paesi distrutti dal sisma in questa Scuola della Finanza reciterà il “Regina Coeli”. Al massimo tra tre mesi ci sarà qui Obama, con lui Sarkozy, Putin, Zapatero e chissà chi altri.
I potenti del mondo a portata di mano. Incontrerò chi decide il destino del mondo, si dice. Eppure oggi tutto questo mi ha portato a riflettere. Ogni sera prego anche per il mio destino. Ma non prego nessuno di questi politici che ho incontrato o i leader mondiali. I potenti del mondo a portata di mano, ma non saranno loro a decidere del mio destino. Sono io con le persone che ho accanto, con gli amici che tengono alla mia persona, che mi vogliono bene, a realizzare il mio destino. La condivisione con le persone che hanno vissuto il dramma del terremoto mi ha fatto scoprire la bellezza umana. La si incontra nelle tendopoli, tra i volontari, tra chi soffre per il freddo e l’acqua.
Passeranno i potenti del mondo, tornerò misero giornalista di provincia, ma avrò la certezza di un mestiere che deve essere a servizio del mio destino e delle persone che incontro ogni giorno. E per questo continuerò a pregare.
(Fabio Capolla – Giornalista de Il Tempo)