Il papa, con un decreto pubblicato oggi dal Vaticano, ha concesso l’indulgenza plenaria o parziale, a seconda dei casi, a tutti i fedeli cattolici che pregheranno per i sacerdoti dal 19 giugno 2009 al 19 giugno 2010. È il periodo che coincide con lo speciale “anno sacerdotale” indetto da Benedetto XVI lo scorso 16 marzo e che avrà come simbolo ed esempio il curato d’Ars, san Giovanni Maria Vianney, prototipo del parroco buono e misericordioso, le cui reliquie verranno portate a Roma.
L’indulgenza, nella dottrina cattolica, concede la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato, sempre che il peccatore abbia confessato il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. Ogni peccato commesso, pur se perdonato, presuppone l’espiazione di una pena, che può accumularsi per l’aldilà.
«A tutti i fedeli veramente pentiti che, in chiesa o in oratorio, assisteranno devotamente al divino Sacrificio della Messa e offriranno, per i sacerdoti della Chiesa, preghiere a Gesù Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, e qualsiasi opera buona compiuta in quel giorno, affinché li santifichi e li plasmi secondo il Suo Cuore, è concessa l’Indulgenza plenaria, purché abbiano espiato i propri peccati con la penitenza sacramentale e innalzato preghiere secondo l’intenzione del Sommo Pontefice», si legge nel decreto.
È concessa invece l’indulgenza parziale «a tutti i fedeli ogni qual volta reciteranno devotamente cinque Padre Nostro, Ave Maria e Gloria, o altra preghiera appositamente approvata, in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù, per ottenere che i sacerdoti si conservino in purezza e santità di vita».