«In una società come la nostra, che considera la vita e la libertà della persona al di sopra di tutto, dove la giustizia e non la vendetta è l’unico principio guida del sistema penale, la eventualità di una condanna sbagliata e, Dio non voglia, dell’esecuzione di una persona innocente è una maledizione per la nostra sensibilità di esseri umani».
Con queste parole il Governatore del New Mexico, Bill Richardson aveva motivato il 18 marzo scorso la ratifica della legge che aboliva, a favore dell’ergastolo, la pena di morte nel suo stato.
Una decisione sofferta, combattuta, in un contesto come gli Stati Uniti dove la pena capitale è diffusa e culturalmente accettata da grandi fasce della popolazione.
«La legge che firmo oggi – aveva dichiarato il Governatore Richardson – e che è stata coraggiosamente proposta per tanti anni dalla parlamentare Gail Chasey, rimpiazza la pena di morte con un vero ergastolo senza possibilità di uscita, una pena che assicura che un criminale violento sia tenuto per sempre lontano dalla società, ma che può anche essere rivista se una persona innocente viene condannata per errore».
Oggi l’associazione Nessuno Tocchi Caino ha premiato ex-aequo con l’onoreficenza “Abolizionista dell’anno 2009” il governatore e la parlamentare, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
«L’Italia è da sempre in prima fila contro la pena di morte” ed è “un dovere continuare a battersi per l’inviolabilità della vita e contro la cultura della morte» ha dichiarato il presidente della Repubblica in occasione della premiazione.