Giornata convulsa per le vicende legate all’omicidio di Sarah Scazzi. Le ultime notizie riguardanti gli sviluppi del caso sono legate alle dichiarazioni dell’avvocato di Michele Misseri, Daniele Galloppa, che già aveva anticipato in televisione ieri (guarda il video) la possibilità di nuove rivelazioni dello zio di Sarah, suo assistito.
E le rivelazioni non si sono fatte attandere. Nel giorno in cui il Gip ha convalidato il fermo della cugina Sabrina Misseri, e in cui la madre Cosima Serrano è stata trattenuta per un interrogatorio durato diverse ore, arriva la dichiarazione dell’avvocato Galloppa che dà una fotografia dell’omicidio di Sarah Scazzi del tutto diversa da quella che nelle prime ore dalla confessione si poteva vedere descritta sui giornali, in televisione o su Facebook il social-network che si era reso protagonista prima della ricerca della piccola avetranese e – poi – di un furore crescente contro lo zio reo confesso dell’omicidio.
Secondo l’avvocato Galloppa, infatti, «il povero Michele Misseri» non contava nulla in casa sua, viveva «in un gineceo» e «non gestiva neppure un centesimo». Cambia totalmente lo scenario a cui eravamo abituati, e apparentemente a sostegno delle tesi di Galloppa, arrivano le notizie del convalido del fermo di Sabrina e del lungo interrogatorio della madre Cosima.
Il gip, infatti, ha scelto di convalidare il fermo di Sabrina Misseri, anche se deciderà entro 48 ore se emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti o liberarla. «Tutto quello che sta accadendo è assurdo». Avrebbe dichiarato Sabrina all’avvocato difensore. L’interrogatorio della madre Cosima, accompagnata dalla figlia, Valentina, oltre che lungo è stato decisamente provante per la donna, che all’uscita della casa circondariale si è sentita gridare contro da un piccolo gruppo di curiosi.
La rivelazione più scottante, però, è quella dell’avvocato di Michele Misseri.
Non arriva però direttamente la dichiarazione dell’avvocato di Michelle Misseri, ma per bocca di Giacinto Pinto, un giornalista della Vita in diretta di Raiuno che cita questa confidenza fattagli dal Galloppa secondo la quale Misseri è intenzionato a ritrattare la propria confessione sulla violenza sessuale commessa sul corpo della piccola Sarah Scazzi.
Michele Misseri raccontò di aver violentato la piccola Sara sotto il fico vicino al casolare nel quale è nato. Secondo una delle prime ricostruzioni rese da Misseri, dopo aver ucciso Sara nel garage, caricò il corpo in macchina e lo portò prima nei pressi del casolare. Lì svestì il cadavere e, cedendo ad un impulso, lo violentò. Poi rimise il corpo in auto e lo portò a poca distanza, in un fondo agricolo: lì gettò il corpo di Sarah in una cisterna di poche decine di centimetri di apertura, lo seppellì gettando pietre nel pozzo e coprì l’imboccatura con rami.
Il medico legale che ha compiuto l’autopsia ha esaminato un corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni: di qui, secondo il medico, l’impossibilità di stabilire dal solo esame autoptico se la violenza sessuale ci sia stata. Anche se la questione non è del tutto chiusa, essendo secondo alcuni esperti in linea teorica possibile con esami più complessi arrivare a una risposta su questa questione che potrebbe diventare fondamentale per determinare l’attendibilità delle parti in causa.