Un tunisino è stato fermato per accertamenti ieri notte su un traghetto diretto in Africa. E’ stato portato alla questura di Bergamo per essere interrogato, anche se su di lui non sembra ci siano particolari sospetti.
Si tratta solo di accertamenti, affermano gli investigatori. E’ stato poi smentito il fermo di una seconda persona, un italiano, il cui arresto era stato diramato nella notte. Il tunisino è stato fermato su un traghetto partito da Sanremo e diretto in Africa. Il tunisino, sembra ma nulla di ufficiale è stato ancora diramato, lavorerebbe come operaio in un cantiere del bergamasco. Gli investigatori lo tenevano sotto controllo sin dall’inizio delle ricerche di Yara.
Probabilmente sono state rivalutate le dichiarazioni di Enrico Tironi, il vicino di casa dei Gambirasio, che aveva affermato di aver visto Yara in compagnia di due uomini all’ora del presunto sequestro. Tironi aveva descritto in modo preciso le due persone, anche i loro vestiti, e aveva anche detto che lì vicino era parcheggiata una Citroen rossa ammaccata. Per gli inquirenti le dichiarazioni di Tironi non erano credibili. Era stato addirittura denunciato per procurato allarme e falso ideologico. Lui stesso avrebbe ritirato la sua testimonianza.
Adesso si attende di sapere i risultati dell’interrogatorio. Le ricerche di Yara intanto continuano per tutta la provincia di Bergamo. Oggi si sono presentati oltre 300 volontari. Continuano anche ad essere ascoltati tutti quelli che potrebbero conoscere qualche particolare utile alle indagini. "Non ci fermeremo neppure un istante, il mio primo pensiero è ritrovarla", ripete il pm Letizia Ruggeri.