YARA GAMBIRASIO – BREMBATE SOPRA (BERGAMO) – Nelle indagini sulla ragazza di tredici anni scomparsa a Brembate Sopra, Yara Gambirasio, c’è una drammatica novità. Yara sarebbe stata uccisa e il suo corpo nascosto in un luogo ancora sconosciuto. Le ricerche cambiano tristemente, non si cerca più il corpo di una ragazza viva. Il bosco è stato battuto.
Con l’accusa di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato fermato un immigrato marocchino di 23 anni. Interrogato nel carcere di Bergamo in via Gleno da parte del pm Letizia Ruggeri. Smentita la notizia del fermo di un italiano. «Che Allah mi perdoni, ma non l’ho uccisa io», questa la frase che l’immigrato avrebbe ripetuto all’arresto e nel carcere.
L’uomo lavorava nel cantiere del centro commerciale di Mapello dove i cani avevano mostrato interesse. Assentandosi il marocchino ha attirato i sospetti. E’ stato fermato quando era sulla nave che l’avrebbe riportato in Marocco. A 17 km dalla costa, in acque internazionali, la nave è stata fatta tornare indietro per consentire alle autorità di bloccare la fuga.
Il comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Tortorella, è andato dai genitori di Yara e ha comunicato gli ultimi sviluppi. Nessuna comunicazione per i giornalisti a cui è stato poi impedito l’ingresso nella via.
Una volta sparsa la notizia di queste ultime terribili novità in città è comparso qualche cartello che chiede una pena esemplare nei confronti del sospettato.