Cgil, Cisl e Uil hanno indetto oggi lo sciopero unitario per protestare contro l’inefficacia delle azioni intraprese dal governo per contrastare la crisi che ha particolarmente flagellato l’isola e chiedere un nuovo piano di rinascita. Lo sciopero avviene in un contesto carico di tensione sociale. Ieri pomeriggi, davanti allo stabilimento Alcoa di Portovesme (Carbonia-Iglesias), una manifestazione ha generato pericolosi tafferugli e momenti di panico.



In particolare, alcuni operai sono rimasti contusi e alcune auto danneggiate. Cinquecento lavoratori, di ritorno da Roma dopo la manifestazione di protesta e dopo l’incontro con il governo, hanno allontanato tre dirigenti dell’azienda tra i quali il direttore dello stabilimento. Ci sono stati scontri, dopo i quali, un operaio è stato portato al pronto soccorso per il timore di fratture al piede.



Pare che il direttore dello stabilimento, mentre era in macchina, trovandosi di fronte ad una folla inferocita abbia cercato di forzare il blocco che, in preda all’esasperazione, lo stava circondando. E così ha investito il dirigente della Fiom del Sulcis (così è chiamata la zona della provincia di Carbonia-Iglesias), Franco Bardi, che è rimasto contuso. Il direttore è riuscito a lasciare la piazza dove stavano avvenendo i tafferugli, ma la sua auto è rimasta danneggiata

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Rabbia e malumore serpeggiano da mesi tra i lavoratori dell’Alcoa, un industria internazionale di alluminio con due sedi in Italia. L’Alcoa, infatti, ha chiesto garanzie sui costi concorrenziali dell’energia e non volendo incorrere in nuove sanzioni dell’Ue ha minacciato la chiusura delle due fabbriche italiane

 

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