Aldo Busi ritira il suo libro dal Premio Bari Pinuccio Tatarella. Aldo Busi, con il suo ultimo libro “Aaa!” era stato incluso fra i cinque finalisti al premio letterario, ma ha deciso di auto escludersi per protesta. Lo scrittore ha rilasciato un comunicato in cui definisce il premio un “premio di m…” e intitolato al fascista Tatarella. “E’ una cosa che mi offende profondamente. Voglio che il mio nome sia immediatamente ritirato” ha detto. Ha poi aggiunto: “Per iscrivere un libro a un qualsiasi premio letterario ci vuole il consenso dello scrittore: io non ho alcuna intenzione di far partecipare il mio Aaa! ad alcun premio letterario di merda, tantomeno a uno che porta il nome di Tatarella, un fascista almirantiano con la cui memoria non voglio avere nulla a che vedere, sotto l’egida di gente come Pedullà, Bossi Fedrigotti e gli altri componenti di quel comitato catto-fascista che mi ha scelto”.
Busi ha anche precisato: “D’altronde, se fosse stato catto-comunista sarebbe stato identico il mio rifiuto. Mi sento molto insultato, non solo dal premio, ma dalla mia casa editrice, la Bompiani, che non mi ha consultato in merito. Ho già dato mandato ai miei legali di far cancellare il mio nome dai finalisti del premio”. Gli ha risposto il sindaco di Bari, Michele Emiliano: “La circostanza che nel contempo l’onorevole Tatarella abbia anche avuto una storia politica non autorizza nessuno ad oltrepassare i limiti del rispetto tra le persone”.
Raffaele Nigro, del comitato scientifico che ha scelto i finalisti, ha commentato: “Una scelta un po’ provocatoria. Sono indubitabili le qualità di scrittore di Busi, ma questo certamente non è Seminario sulla gioventù. Però, è una forma di racconto dalla quale emerge il suo disagio in una società così mediatica, nella quale ci sono poteri così forti ma anche così superficiali. Volevamo mettere in mano ai giurati "popolari", gli studenti che poi dovranno decidere il vincitore del premio, un tipo di narrativa diversa dal romanzo di genere”. In finale con Busi ci sono Lucio Villari (Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento), Sergio Luzzatto ( Bonbon Robespierre) e Riccardo Chiaberge Lo scisma).