Vittorio Sgabri investe Cerasoli di sms a sfondo hard e con vari insulti. Sgarbi e Cerasoli, responsabile della Uil Beni culturali, hanno dato vita a un litigo via messaggini dai contenuti alquanto pesanti. Gli sms sono stati pubblicati in un comunicato ufficiale della Uil che ha voluto stigmatizzare l’episodio. Ce è nato dopo che i sindacalista aveva appoggiato e approvato la decisione della Corte dei conti che bloccava la nomina di Vittorio Sgarbi a direttore del polo dei beni culturali di Venezia.
Secondo i magistrato, ci sono altri candidati che ne hanno maggior diritto di lui e perciò è stata chiesta spiegazione al ministro Bondi. Quando ha saputo dell’appoggio di Cersaoli all’iniziativa che lo escluderebbe dalla nomina, il critico d’arte ha cominciato a mandargli sms dai toni non proprio leggeri. Ad esempio: “Belle le tue avances omosessuali. Non mancherò di soddisfarti”. Quindi una promessa hard. Cerasoli: “Tu sei da ricovero”. Pochi minuti, ancora Sgarbi: “E tu sei indifferente ai problemi dei vandali che distruggono tutto, e dei musei che non funzionano, e sei ossessionato dal desiderio di far vedere quanto sei bella e quanto sei brava. Hai una passione per gli incapaci”.
Nuova promessa a luci rosse. Il segretario Uil: “Mi auguro che tu sia cosciente di ciò che scrivi. Sei solo un arrogante da ricovero immediato”. Cerasoli minaccia querela. Sgarbi risponde: “Non hai alcun interesse per i beni culturali, ti occupi solo di cavilli… parli di ricovero perché non vuoi ammettere di essere gay. Cosa c’è di male? È evidente la tua attrazione morbosa per me…”.
Cerasoli: “Io so come andrà a finire e noi ci vedremo spesso in tribunale”. Sgarbi torna alla carica: “Anch’io so come andrà a finire. Non verrò in tribunale. Non ci sono mai andato, con mille processi. Ma difenderò il tuo diritto a…” e cioè nuova minaccia a sfondo sessuale.