In un’intervista de La Stampa Beppe Grillo parla di Woodstock 5 Stelle, di come i big del rock lo abbiano snobbato e della politica italiana.

Intervistato da La Stampa, Beppe Grillo parla di Woodstock 5 Stelle, la due giorni di musica e ambiente da lui organizzata che si terrà Sabato e domenica all’Ippodromo di Cesena. Tra Gli artisti presenti, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Max Gazzè e Fabri Fibra. I big, invece, «non rispondono al telefono, si fanno proteggere dagli agenti», spiega Grillo. «All’inizio – continua – per riempire uno spazio da 200mila persone, ho pensato di chiamare un’icona rock. Tipo Ligabue, che aveva aderito al V-Day. Mi filtrava con la segretaria, e mica solo lui. Meglio così: ci sarà solo chi è convinto». E, a proposito dei partecipanti, sarcastico, afferma che saranno «squadristi. Madri che portano i figli, sovversivi che gettano la spazzatura nei cestini»



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Beppe Grillo parla anche di politica. Da Vendola, che dovrebbe dialogare «con se stesso», dal momento che fa «parte di un partito contro il nucleare, ma anche a favore; contro l’illegalità, ma anche per l’indulto», a Fini, la cui «“ribellione” è tipica delle dittature, dove l’opposizione si fa all’interno del partito di governo invece che al suo esterno». Durissimo, poi, su Veltroni: «Topo Gigio Veltroni è uno sfigato inconsapevole. Tradisce le speranze degli italiani, che lo vorrebbero ritirato sul monte Athos o a portare la buona novella del ma-anchismo agli africani». Grillo contro tutti. Non fatica ad ammetterlo: «Sì, e sono pure un qualunquista che fa soldi con l’antipolitica». Tuttavia, sul proprio movimento, le previsioni sono più che positive: «Nei sondaggi siamo alla voce “altri”, garantisce Mannheimer, ma il 10 % non è un miraggio»



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