Omar Favaro, che insieme alla fidanzata Erika De Nardo portò a termine la strage di Novi Ligure, in cui la madre e il fratellino di Erika furono uccisi, si è recato al cimitero. E’ andato infatti in visita sulla tomba di Susi Cassini, una cappella nel cimitero di Novi Ligure dove la donna è sepolta insieme al figlioletto Gianluca. E’ andato a chiedere perdono, dopo quasi dieci anni passati in carcere. A rendere nota la notizia di questa visita di espiazione il settimanale Panorama che dice che Omar è andato al cimitero lo scorso venerdì in un momento in cui non c’era quasi nessuno, lontano da giornalisti e curiosi. Era vestito di nero, portava un largo cappello e occhiali da sole per non farsi riconoscere: ha chiesto a due addetti del cimitero dove fosse la tomba ed è rimasto dentro alla cappella per circa venti minuti. Omar insieme a Erika massacrò uccidendoli a pugnalate la donna e il figlio; ha scontato nove anni ed è uscito di galera da circa un anno facendo vita ritirata. E’ apparso recentemente in televisione per raccontare la sua vicenda, spiegando anche particolari di quella folle notte, con Erika che gli chiedeva di attendere anche il padre per uccidere pure lui, ma che si rifiutò andando via. Per la ragazza, la sua partecipazione alla strage doveva essere una prova del suo amore. Nel corso del programma, Matrix, Omar ha detto come il ricordo di quella notte lo abbia ossessionato per anni: ha fatto incubi terribili in cui continuava a sentire le urla della donna mentre veniva uccisa. A Matrix Omar ha poi detto: “Oggi io non sono più quel ragazzo. Ora so cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ho lavorato molto su me stesso e chiedo la possibilità di tornare a vivere, ma temo il pregiudizio”. Parlando invece dei motivi della strage, Omar ha detto che ancora oggi non ne capisce il perché. Pensava che quella di Erika fosse gelosia nei confronti del fratello, ha detto, ma oggi è convinto ci fossero altir motivi percHé quello non è motivo sufficiente perr uccidere. Erika De Nardo tornerà in libertà a sua volta il prossimo dicembre.
Al momento è già fuori dal carcere: sta trascorrendo infatti tre mesi in una comunità, gestita da don Mazzi, per il repcuero di giovani con problemi particolari. Non si sa se alla scarcerazione definitiva tornerà a vivere con il padre, il quale sin dopo l’omicidio le è sempre stato vicino perdonandola dal primo momento.