Sabrina Misseri ha chiesto, attraverso i suoi legali, di poter rilasciare delle dichiarazioni spontanee. Oggi, a mezzogiorno, riprenderà l’udienza preliminare per il processo relativo all’uccisione di Sarah Scazzi, assassinata il 26 agosto dello scorso anno, quando aveva 15 anni. Con Sabrina è imputata la madre, zia di Sarah, Cosima Misseri. Le due sono accusate di omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Un’altra accusa che pende sul loro capo è quella di calunnia, dal momento che, nel corso delle indagini, avevano accusato la badante della famiglia Scazzi, Ecaterina Pantir, del rapimento. Anche la donna ha chiesto di poter rilasciare delle dichiarazioni spontanee. Carmine Misseri, fratello di Michele (il padre di Sabrina accusato inizialmente dell’omicidio, incarcerato e rilasciato perché non ritenuto l’assassino) rilascerà pure lui dichiarazioni spontanee. Si ipotizza che l’uomo abbia aiutato il fratello a nascondere il cadavere. Dopo che il
Gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere, li avrà ascoltati, è prevista la requisitoria dei pubblici ministeri, Pietro Argentino e sostituto Mariano Buccoliero. Michele Misseri consegnerà, inoltre, un memoriale in cui fornirà l’ennesima versione dei fatti. L’uomo, che inizialmente aveva raccontato di aver ucciso la ragazzina e di aver abusato del cadavere, ritrattò in pochi mesi tutti quanto, arrivando a sostenere che fosse stato condizionato nelle sue dichiarazioni dalla moglie e dalle figlia. Dopo continue ritrattazioni, torna oggi a dirsi colpevole. Nel memoriale spiega di esser stato lui a uccidere la nipote. E che la figlia e la moglie sono «innocentissime». Intervistato da Domenica Cinque ha spiegato di esser stato «condizionato». Poi, ha aggiunto: «le versioni che ho rilasciato sono cambiate prima dell’incidente probatorio, ma domani consegnerò personalmente il mio memoriale al giudice con tutta la mia verità su come sono andate le cose dall’inizio alla fine», ha dichiarato». Stando al nuovo racconto, Misseri da tempo era inquieto, con se stesso e i familiari. Era andato a lavorare nei campi, Ma il trattore gli si era rotto, ed era particolarmente nervoso. Mentre era sceso in garage, l’incontro con Sarah.
La ragazzina gli aveva chiesto perché urlasse e bestemmiasse. «Le ho detto di andarsene, lei è rimasta e l’ho presa di spalle: all’improvviso ho sentito un calore alla testa e non ho capito più nulla; lei mi ha tirato un calcio, io ho trovato una corda e l’ho uccisa», afferma, aggiungendo che solo poco dopo si rese conto di quanto aveva combinato.