Condannato per aver ucciso “incidentalmente” la studentessa Marta Russo, Giovanni Scattone adesso fa l’insegnante proprio nel liceo che frequentava la ragazza, il liceo Cavour di Roma. Il fatto avvenne però all’Università La sapienza di Roma e insieme a Scattone venne condannato anche il suo amico Salvatore Ferraro: al tempo dell’episodio, il 9 maggio 1997, i due erano assistenti universitari. Questo non basta a frenare il dolore e la rabbia della madre della studentessa uccisa per quello, anche se nel dettaglio non si è mai chiarito esattamente cosa fosse successo, sarebbe stato una sorta di esperimento dei due giovani assistenti. I due avrebbero sparato casualmente e casualmente il colpo avrebbe colpito Marta Russo uccidendola sul colpo. Varie le teorie sull’episodio, come quella che voleva i due cercare di provare il delitto perfetto, senza cioè motivo e senza colpevoli. Scattone in particolare è stato condannato per aver esploso il colpo d’arma da fuoco, ma si è sempre dichiarato innocente. Adesso ha ottenuto la possibilità di lavorare fuori dal carcere, e fare l’insegnante. Il destino ha voluto che finisse proprio al liceo dove andava Marta Russo. La madre di Marta Russo, Aureliana, commentando la notizia ha detto di sentirsi perseguitata dal destino, una cosa contro cui non può fare nulla. La donna dice anche che non ha idea con chi potrebbe discutere la cosa: a Scattone, spiega, con l’ultima sentenza è stata tolta l’interdizione dai pubblici uffici. Vorrebbe solo che andasse a fare un altro mestiere: lui non può essere un educatore di giovani, ha aggiunto. Per il dirigente scolastico del liceo Cavour, purtroppo non ci sono scappatoie: bisogna rispettare la sentenza della cassazione “e le normative vigenti che prevedono nomine di docenti supplenti secondo le graduatorie provinciali, curate dall’Ufficio ambito territoriale”. Il corpo docente ne ha lungamente discusso: tutti sono consapevoli trattarsi di una situazione molto delicata. C’è anche un precedente: qualche tempo fa sempre Scattone era andato a insegnare in un liceo di Ostia dove un’aula dello stesso liceo è stata dedicata proprio alla memoria della ragazza uccisa.
E gli studenti del professore condannato cosa dicono? E’ un ottimo insegnante, preparato e sempre disponibile. Sanno perfettamente chi sia e non ne hanno paura, dicono: è un bravo professore, diverso dagli altri. Solo uno di essi confessa di aver paura, anzi è terrorizzato dal suo professore.